«La Regione riconosca il dovuto a tutti i lavoratori idraulico-forestali indipendentemente dalla presentazione delle cause di lavoro»
Continuano i contenziosi portati avanti dagli operai idraulico-forestali che chiedono alla Regione il pagamento delle somme relative al rimborso chilometrico non più corrisposte dal 1° gennaio 2011.
A gennaio il giudice del lavoro Luca Fadda aveva accolto il ricorso presentato da 14 di questi, iscritti al sindacato Savt, condannando la Regione al pagamento di una somma complessiva che si aggirava intorno ai 150mila euro.
Tutto nasce una decina di anni fa, nel 2010 quando l'allora Giunta Rollandin, interpretando il “Decreto Tremonti”, cessò di riconoscere il rimborso chilometrico previsto sia dal contratto collettivo nazionale di lavoro, all’articolo 54, sia dall’integrativo regionale all’articolo 30.
Lunedì scorso, 12 aprile, la Giunta ha deciso di resistere in giudizio ad altri 7 ricorrenti, che in tutto chiedono una somma di poco superiore a 25mila euro. L’udienza è fissata per mercoledì 5 maggio al Tribunale di Aosta.
«Andiamo avanti così. Operai, e anche pensionati, si rivolgono a noi, e noi non facciamo altro che portarli dal nostro legale. E i fatti ci stanno dando ragione» commenta Gabriele Matterana, che segue la vicenda per la Cgil.
«Dopo gli innumerevoli ricorsi in giudizio patrocinati dalle organizzazioni sindacali in favore dei propri iscritti, - aggiunge Dimitri Démé segretario del Savt Forestali - di cui 14 dal Savt, finora tutti accolti dai Giudici del lavoro del Tribunale di Aosta, e con decine e decine di altre cause di lavoro già depositate - 3 dal Savt - o in procinto di essere depositate a breve - una ventina dal nostro sindacato - auspico una riflessione generale sui rimborsi chilometrici arretrati da parte dell'Amministrazione regionale. Alla luce degli sviluppi della questione in sede di giudizio, finora del tutto favorevoli ai lavoratori, e tenendo conto che la scellerata decisione politico-amministrativa, così come ripetuto in tutti questi anni dal nostro sindacato, di sospendere il pagamento dal 1° gennaio 2011 dei rimborsi chilometrici tirando in ballo il famigerato “Decreto Tremonti” era totalmente errata, scelta dimostratasi poi tale nel tempo e nei fatti, credo che sia giunto il momento che la Regione consideri l'eventualità di riconoscere il dovuto a tutti i lavoratori idraulico-forestali che vantano indennità chilometriche maturate e mai corrisposte, indipendentemente dalla presentazione di cause di lavoro. Ci sono voluti 10 anni di lotte sindacali, però alla fine è risultato chiaro e inequivocabile che l'azione intrapresa dalla Giunta Rollandin a fine 2010 di sospendere i rimborsi chilometrici fosse totalmente errata e ledeva clamorosamente i diritti dei lavoratori. Il 1° gennaio 2020, il rimborso chilometrico è stato regolarmente ripristinato in busta paga; ora, manca un solo passo affinché si metta la parola fine a questa incresciosa vicenda: l'attuale Governo regionale faccia un gesto di giustizia sociale riconoscendo il dovuto ai lavoratori aventi diritto al di là di ricorsi in giudizio e cause di lavoro. Un gesto, questo, che avrebbe anche un grande significato morale, autentico colpo di spugna al brutto ricordo delle imbarazzanti ed incomprensibili scelte potiche in materia di lavoro nel settore idraulico-forestale regionale compiute da chi, a fine 2010, deteneva il potere politico-amministrativo della Regione autonoma Valle d'Aosta».