In restauro l’organo della chiesa di Tavagnasco Settantamila euro per salvare un capolavoro

In restauro l’organo della chiesa di Tavagnasco Settantamila euro per salvare un capolavoro
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Un capolavoro storico e culturale che continua il suo iter di recupero per poter nuovamente essere restituito alla comunità: si tratta del prezioso e raro organo settecentesco a doppia tastiera della chiesa di Santa Margherita a Tavagnasco, definito dallo storico Adriano Giacometto, direttore artistico della collana discografica “Antichi organi del Canavese”, come «una delle macchine più complesse costruite dall’uomo, con i suoi oltre 10.000 pezzi e componenti, un tesoro sepolto nella polvere preservato nella sua forma originale, la Pompei degli organi».

Il prezioso strumento musicale della famiglia degli aerofoni custodito nella chiesa parrocchiale del paese, uscito dai laboratori della famiglia Serassi nel 1787 e conservatosi nel tempo pressoché intatto, senza modifiche strutturali dovute a pesanti interventi di recupero, ha visto concludersi una prima fase del delicato lavoro di restauro cui è oggetto.

«Si è trattato dai lavori di smontaggio delle canne - spiega il vicesindaco e referente del progetto Paolo Torno - Un’operazione delicata e da compiersi con le dovute cautele, per non compromettere le parti originali del manufatto. All’organaro Alessandro Rigola di Biella è stato affidato il compito del loro restauro, che vedrà la ricostruzione dei piedi delle canne lignee, esattamente com’erano gli originali».

Il censimento del materiale fonico del periodo ha consentito di confermare come l’organo custodito a Tavagnasco sia il meglio conservato di quelli usciti dalla produzione di Andrea Luigi Serassi di Bergamo, quindi di valore inestimabile. Accurati studi del settore, ancora in corso, hanno appurato che precedenti lavori di restauro ordinario operati nel tempo non hanno deturpato l’originale impostazione fonica dello strumento, consentendogli di attraversare i secoli senza interventi intrusivi, danneggiamenti o modifiche. Il restauro conservativo è seguito dall’associazione Antichi Organi del Canavese, il costo dell’opera è di circa 70mila euro.

Il sindaco Giovanni Franchino ha sempre seguito con passione il recupero dello strumento, con il fine preciso di restituirlo alla comunità tavagnaschese, in quanto oggetto emblematico della sua storia e identità culturale. E la storia si ripete: proprio come un tempo gli abitanti di Tavagnasco contribuirono, con grande sforzo economico, ad acquistare per la forte somma di 5mila lire l’organo creato da Andrea Serassi, cifra alta ma anche ribassata, forse per consentire l’ingresso in un nuovo mercato piemontese per la famiglia Serassi, anche oggi i residenti hanno organizzato una raccolta di fondi dedicata per il suo restauro. I lavori continueranno ancora per qualche mese ma nel frattempo l’Amministrazione comunale ha indetto l’apertura di un corso per organisti, in collaborazione con la Filarmonica Vittoria.

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