Paolo Pinet, la solidarietà dopo la paura del fuoco “Grazie a tutti quelli che ci hanno dato una mano”
«Voglio ringraziare tutti quelli che ci hanno dato una mano: dai Vigili del Fuoco che sono intervenuti a spegnere le fiamme, ai nostri famigliari, agli allevatori che hanno preso le nostre mucche nelle loro stalle». Paolo Pinet, allevatore originario di Issogne, non ha ancora superato lo choc dell’incendio che, nel tardo pomeriggio di sabato 27 marzo scorso, ha devastato l’azienda agricola di località Torretta, ad Arnad, costruita da Vittorio Janin, mancato nel 2014, e di proprietà delle sorelle Irma e Attilia Joly.
«Erano le 17.50 e io ero in stalla a mungere, non mi sono accorto di niente. - racconta Paolo Pinet - E’ stata mia moglie Alice Ursino a sentire odore di fumo. Per fortuna una delle due botole del fienile era aperta e da lì abbiamo visto le fiamme, altrimenti ci rimanevamo secchi. Grazie a dio non c’era con noi nostro figlio Michel che in quel momento era con sua nonna, mia mamma Ornella Sezian».
In un attimo l’incendio si è propagato a tutto l’edificio. «All’arrivo sul posto ho visto l’apocalisse. - ha commentato il sindaco di Arnad Pierre Bonel - Grazie alla preziosa ed immediata opera dei nostri Vigili del Fuoco volontari e ad un paese intero accorso per dare soccorso anche le mucche sono state tratte tutte in salvo! Un grazie ai Vigili Volontari dei paesi vicini - Verrès, Issogne, Hône - e ai professionisti di Aosta che hanno tenacemente contribuito a domare l’incendio. Tutti gli allevatori del circondario sono accorsi per aiutare ad accudire il bestiame con attrezzatura e olio di gomito nella stalla a cielo aperto improvvisata nel prato vicino! Ancora una volta Arnad ha dato un segnale di solidarietà e di compattezza in un momento di grande difficoltà rendendomi fiero di esser sindaco di questa piccola ma grande comunità!».
L’emergenza è però durata anche nei giorni successivi, perché bisognava dare un nuovo ricovero agli animali scampati al rogo. «Avevamo pensato di portarle in un mayen a Challand ma non c’erano tutte le cose in regola per conferire il latte, così abbiamo dovuto distribuire gli animali in diverse stalle in tutta la Valle d’Aosta grazie alla collaborazione di vari allevatori: - dice ancora Paolo Pinet - da mio cugino Kevin Pinet e da Maicol Burigana a Verrès, da Fabrizio Squinobal a Issogne, da Laurent Joux a Gressan e da Daniele Taboni a Morgex. Mio zio Adriano Pinet mi ha lasciato una stalletta per i manzi e i vitelli. Ringrazio di cuore tutti quelli che mi hanno aiutato: anche i miei fratelli e le mie sorelle, i miei zii, mia mamma, la mamma di mio moglie, le proprietarie della stalla, la société d’élévage di Arnad, la famiglia Moussanet... tutti».
Sulle cause dell’incendio, le indagini sono ancora in corso. «Non si sa ancora niente ma sono sicuro che le fiamme non sono partite dalla cucina. - sottolinea Paolo Pinet - L’assicurazione dovrebbe finanziare la ristrutturazione mentre purtroppo non mi pagherà i miei danni: il fieno, il mangime, il silos, un peso e le conseguenze per le mucche. Pure loro hanno patito: per diversi giorni hanno prodotto pochissimo latte, adesso ne hanno rimesso un po’. Io in questo momento do una mano a mio cugino Kevin e cerco un lavoro, di qualsiasi tipo, per l’estate. Voglio comunque andare avanti con l’azienda agricola». Paolo Pinet ha infatti l’agricoltura nel sangue. Suo papà Giulio, mancato poco più di un anno fa, era un allevatore molto conosciuto e lui porta avanti la stessa passione.
Anche per i proprietari della stalla - dopo lo choc del disastro - è il momento dei ringraziamenti. «Vogliamo dire grazie a tutti coloro che ci sono stati vicini, dai Vigili del Fuoco al Sindaco agli allevatori, sia quelli che hanno messo in salvo i bovini dalle fiamme sia quelli che hanno dato una mano in seguito. - dicono Martine e Roberto Peretto, figli di Attilia Joly - Un sentito grazie lo rivolgiamo anche a chi ci ha contattati in seguito, con una telefonata o un consiglio per affrontare questo momento complicato. Il nostro pensiero va allo zio “Vitor Menec” che costruì la stalla con una vita di sacrifici: il suo grande e maestoso sogno è andato in fiamme e in fumo in pochi minuti».