Mariuccia Rognone, storica maestra nelle scuole di Perloz e Pont-St-Martin

Mariuccia Rognone, storica maestra nelle scuole di Perloz e Pont-St-Martin
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Una famiglia che ha dedicato tutta la vita all’insegnamento: lei, Mariuccia Rognone, scomparsa a quasi 90 anni (li avrebbe compiuti il prossimo 28 giugno), la sorella Renza, 95 anni, che risiede in Liguria a Cavi di Lavagna, e Chiara Dezzani, docente di lettere alla secondaria di primo grado di Pont- Saint-Martin, figlia della storica maestra della Basse Valle Mariuccia che ha cresciuto generazioni di piccoli allievi, mancata giovedì 1° aprile scorso.

Maria Giuseppina - per tutti Mariuccia -, nata a Oulx in provincia di Torino, era giunta in Valle d’Aosta nel lontano 1937, a soli sei anni, al seguito della famiglia, la mamma Carolina Tacchini, il papà Antonio, maresciallo dell’Arma dei Carabinieri, entrambi originari di Caltignaga, in provincia di Novara e la sorellina Renza, di 5 anni più grande. Ad Aosta, frequentò l’asilo, le scuole elementari e le medie e poi si iscrisse all’Istituto magistrale, già frequentato dalla sorella. Si diplomò a 17 anni e da allora iniziò la sua avventura in Valle d’Aosta, prima con supplenze saltuarie in vari paesi, fra cui Quart e Blavy di Nus, e infine a Perloz nel 1948, una volta ottenuto l’incarico di ruolo, dove rimase per ben 18 anni.

I primi tempi a Perloz, subito dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, furono i più duri.

«La popolazione era inizialmente un po’ diffidente di fronte a questa giovane maestra cittadina, che non parlava il patois e arrivava in paese con i pantaloni, che indossava per percorrere più agevolmente la mulattiera; poi, però, incominciò a conoscerla, apprezzarla, amarla. - racconta la figlia Chiara Dezzani - Mamma si preoccupò di organizzare, in accordo con il Comune, la mensa scolastica e sollecitò il Patronato scolastico affinché tutti gli alunni potessero avere sciarpa, guanti e berretto e un paio di pantofole da mettere a scuola, soprattutto quei bambini che percorrevano anche un’ora e mezza o più per recarsi in classe dai villaggi. Piano piano conquistò la fiducia delle famiglie che iniziarono a vedere in lei la persona alla quale potevano rivolgersi per chiedere consiglio o aiuto».

Dal 1958 al 1960, per 2 anni scolastici, Mariuccia ottenne l’assegnazione provvisoria a Pont, al posto della maestra Olimpia Vuillermoz. Ritornò poi a Perloz dove rimase fino al 1969, trascorse un anno a Ivery e infine ritornò a Pont fino al 1983, anno in cui andò in pensione. Nel 1990 la maestra fu colpita da un grave lutto: la morte del marito Luciano Dezzani che aveva sposato nel 1968 e da cui aveva avuto nel 1969 la sua unica figlia Chiara.

Da allora iniziò una nuova fase per l’insegnante che cominciò a frequentare gli ambienti parrocchiali, diventando animatrice dei Centri di ascolto e dedicandosi al catechismo per i più piccoli, senza tralasciare la passione per la musica (in gioventù aveva seguito corsi di pianoforte e fatto parte del coro “Les traditions valdôtaines”), per la lettura e per il lavoro a maglia.

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