Gli sport popolari fremono per ripartire “Ne sapremo di più la settimana prossima”

Gli sport popolari fremono per ripartire “Ne sapremo di più la settimana prossima”
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Giovedì prossimo, 15 aprile, se ne potrebbe sapere di più. Gli sport popolari valdostani restano in attesa di capire se - e come - potranno partire con l’attività della primavera 2021. Fiolet e tsan erano già pronti a prendere il via, con i calendari già stilati e le squadre che dovevano solo indossare la divisa.

Invece la terza ondata del Coronavirus ha fermato tutto, o quasi. Tre discipline degli sport popolari nazionali hanno iniziato la loro attività: il tiro alla fune, la “boccia alla lunga” e la fionda sono tornate in campo nonostante le zone rosse e i numeri sempre crescenti della pandemia. Il motivo? Questi 3 sport sono considerati di “interesse nazionale”, anche perché i loro confini non sono certo solo italiani. Che vogliate crederci o no, il tiro alla fune è stato sport olimpico fino all’edizione dei Giochi di Anversa del 1920 e ogni 2 anni viene organizzato un Campionato del Mondo.

Da parte loro, le discipline tradizionali valdostane aspettano di capire se e quando diventeranno di “interesse nazionale”. Così facendo i vari campionati potrebbero partire nonostante la pandemia e la colorazione della regione.

Lo status, però, ancora non c’è. “Ne sapremo di più la prossima settimana - conferma Guido Théodule, presidente della Fent e uno dei 3 delegati valdostani all’assemblea della Figest, la Federazione Italiana Giochi e Sport Tradizionali - perché al momento non abbiamo novità. Aspettiamo anche la prossima riunione in digitale della Figest per fare il punto della situazione: anche altre discipline, in altre regioni, hanno lo stesso problema che abbiamo noi. Purtroppo la situazione è complicata, il via libera deve essere anche vistato dal Coni. Noi, per quanto concerne fiolet, tsan, rebatta e palet abbiamo fatto domanda specifica per il via libera ai vari tornei: tutte le discipline hanno adottato degli appositi protocolli di sicurezza, le varie attività si svolgono all’aria aperta e a mio avviso il rischio di contagio è basso. Però credo sia difficile che il via libera arrivi in breve tempo”.

Tsan, piani B e C per partire entro la fine del mese

Tutti in attesa, quindi. Se il via libera dal Coni e dalla Figest arriverà in tempo i campionati potrebbero pure disputarsi, anche se il fattore tempo comincia a essere una variabile di un certo peso. Michel Isabellon, presidente dello tsan dallo scorso mese di novembre, conferma quanto già detto a fine febbraio, ovvero che il suo direttivo - in fase di iscrizione ai campionati - aveva già prospettato questa situazione. “Bisognerà capire quando verrà dato il via libera, di conseguenza noi ci adegueremo. Al posto della formula tradizionale del torneo primaverile andremo ad accorciare la stagione giocano una prima parte di campionato regolare più corta e dei playoff che potrebbero partire dai quarti o dagli ottavi di finale, e non dalle semifinali come facciamo di solito. Obiettivamente, però, è difficile pensare di cominciare la stagione dopo la fine di aprile. Se si potesse ripartire domenica 2 maggio è un conto, posticipare ancora creerebbe non pochi problemi alla nostra attività”. Peraltro Michel Isabellon è anche cauto sulla possibilità di derogare le regole della zona rossa. “Obiettivamente la situazione della pandemia nella nostra regione è abbastanza complicata, in questo momento. In altre regioni d’Italia è già stato raggiunto il picco dei contagi, qui invece ancora no. E’ vero che nel caso di via libera federale i nostri campionati potrebbero disputarsi comunque a prescindere dal colore della Valle d’Aosta: mi chiedo però se avrebbe senso giocare a tsan, rebatta o fiolet in queste condizioni”.

Il fiolet punta al 18 aprile

Il fiolet non aveva preparato un piano B al momento dell’iscrizione delle squadre, ma dopo lo stop imposto a inizio marzo il direttivo aveva provato a ridisegnare la stagione. L’unica condizione era partire entro domenica 18 aprile: solo così i vari tornei avrebbero potuto chiudersi alla fine di maggio come da programma. “Se si potesse partire domenica prossima - commenta il presidente del fiolet Edi Chenal - potremmo garantire ai giocatori un torneo normale con girone di andata e ritorno, con finali mercoledì 2 giugno. Se andassimo più avanti nel tempo bisognerebbe adottare una formula come quella dell’autunnale, ovvero 3 giornate di qualificazione prima di semifinali e finali”.

In attesa di notizie da Roma il fiolet, però, ha già deciso di spostare all’autunno i Giochi della Gioventù e il Trofeo Consiglio Valle, la classica individuale sulle 20 battute.

Rebatta, l’idea

di allungare la primavera

La rebatta era l’unica disciplina degli Esport de Noutra Téra a non aver completato il percorso di iscrizione delle squadre ai vari tornei. “Non abbiamo novità di sorta, aspettiamo quelle della Figest. - spiega il segretario dell’associazione Patrick Petey - Sono diverse le idee che circolano, da quella di proporre una versione corta del campionato a maggio sulla falsariga di quella autunnale alla proposta di allungare la stagione e giocare fino a giugno inoltrato. Sono però tutte situazioni secondarie rispetto all’emergenza della pandemia”.

Palet, appuntamento

a fine maggio

Chi invece ha già praticamente deciso che la primavera non sarà contemplata è il palet, che per bocca del suo presidente Roberto Vuillermoz conferma che “La stagione partirà non prima di fine maggio o i primi di giugno. Inizieremo con il campionato a coppie a cui seguirà quello individuale: abbiamo questa idea, di calendari non abbiamo ancora parlato”. La scelta di cancellare aprile e maggio sin da subito è stata presa perché “Crediamo che diversamente non si possa fare. Sinceramente non so come faranno gli amici di fiolet, tsan e rebatta a organizzare la loro stagione”, conclude Roberto Vuillermoz.

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