Niente viaggi in Italia, sì alle vacanze all’estero L’ira dell’Adava: “Abbiamo perso il buonsenso”
“Non nascondo lo sconcerto che ho provato nel leggere sul Corriere della Sera la dichiarazione del ministro del Turismo Massimo Garavaglia che, alla domanda sulla sensatezza dei viaggi all’estero quanto in Italia siamo tutti chiusi in casa, minimizzava spiegando che non si può impedire alle persone di partire e prendere un aereo”. Il presidente dell’Adava Filippo Gérard non ha certo digerito l’ultimo paradosso della gestione della pandemia: i confini rdelle regioni sono chiusi a tempo indeterminato tuttavia se qualcuno vuole trascorrere le vacanze pasquali all’estero può volare dove vuole. “Il buon senso c'era, ma se ne stava nascosto per paura del senso comune. - continua Filippo Gérard - Come ha ben sottolineato il presidente nazionale di Federalberghi Bernabò Bocca, in un contesto in cui gli alberghi e tutte le strutture turistico ricettive sono fermi da mesi a causa dei limiti sugli spostamenti tra regioni, non comprendiamo come sia possibile autorizzare i viaggi oltre confine e invece impedire quelli in Italia. A livello regionale questa logica è ancora più difficile da capire. Con enormi sacrifici abbiamo infatti dovuto rinunciare a un’intera stagione invernale, tenendo chiusi gli impianti di risalita e le nostre strutture; poi, proprio nel momento più critico in cui non possiamo neanche uscire dal nostro Comune veniamo a sapere che ci si può tranquillamente spostare per raggiungere un aeroporto e prendere un aereo per trascorrere le vacanze pasquali all’estero. Se è vero che le persone vaccinate o con tampone negativo sono a basso rischio di contagio è altrettanto vero che questo principio vale sia per chi decide di prendere il sole su una spiaggia a Palma di Maiorca sia per chi voglia invece fare una passeggiata o un’escursione con le ciaspole in Valle d’Aosta”.
Per fare luce sulla questione mercoledì scorso, 31 marzo, il Ministero della Salute ha emanato un’ordinanza - in vigore fino a martedì prossimo, 6 aprile - per “controllare” i viaggiatori del lungo fine settimana pasquale. Tutti coloro che hanno soggiornato o sono transitati in un paese straniero devono sottoporsi almeno 48 ore prima di fare ritorno in Italia a un test molecolare o antigenico che risulti negativo, successivamente isolarsi nella propria abitazione per 5 giorni e - al termine di questo periodo di quarantena - effettuare un ulteriore test molecolare o antigenico.