Lavoratore instancabile con la passione per le reines Giuliano Bizel, l’uomo più forte di tutto il Villair
Giuliano Bizel era nato quando Morgex si chiamava ancora Valdigna d’Aosta, il 27 luglio del 1945, primogenito di Aldo e di Gina Chanoine, originaria di La Salle. Per lui come per i fratelli Alberto del 1947 e Silvano del 1951, ai quali era legatissimo, la gioventù venne vissuta in un “mondo di mezzo”, quella Valle d’Aosta che da poverissima si affacciava al benessere, al troppo benessere di oggi. Quindi Giuliano, in paese Jules, aveva capito sin da ragazzo che senza il lavoro, il duro lavoro, non sarebbe andato lontano.
D’altronde già il papà Aldo era un personaggio. Qualche mucca nella stalla della casa del Villair e soprattutto un lavoro tradizionale all’epoca per Morgex, quello di cavatore di lose. Ma quando il freddo e il ghiaccio non lo permettevano Aldo Bizel acquistava nella zona dei lotti di piante da tagliare con i tre figli, commerciando poi il legname. Tre figli cresciuti in simbiosi ed abituati a non temere nulla, a cominciare dal freddo, dalle difficoltà del lavoro, dalla durezza di quello che facevano. Per questo avevano sviluppato tre fisici eccezionali che garantivano loro di superare senza problemi le fatiche che avrebbero stroncato molti. Lavoratori incredibili, rispettosi degli insegnamenti del padre Aldo, formati ad una “scuola” di vita che oggi non sappiamo neppure più cosa sia, i fratelli Bizel non avevano avversari nelle sfide a braccio di ferro e pure in molto altro, come quando una sera, finito di tagliare piante, si fermarono a bere un colpo alla cantina di Entrèves. Con il traforo aperto da pochi anni, il bar era frequentato da poliziotti in servizio al tunnel e qualcuno di loro pensò di essere un emulo di Bruce Lee: non si sa chi iniziò per primo, ma i fratelli Bizel uscirono vincitori. I poliziotti molto più numerosi volarono letteralmente fuori dalla porta e pure dalla finestra e vennero ammucchiati davanti al bar, come in un fumetto di Asterix. Il giorno dopo furono convocati nella caserma dei Carabinieri di Morgex, papà Aldo si offrì di pagare i danni al locale e nessuna denuncia venne sporta, anche perché i Bizel avevano solamente reagito ed era molto ma molto pericoloso farli reagire.
Energie spaventose, che misero pure a servizio del loro sport preferito, il fiolet. Giuliano fu secondo al Baton d’Or del 1973 e al Trofeo Consiglio Valle del 1976, poi nel 1978 i tre fratelli fecero la squadra del loro villaggio, il Villair, e vinsero addirittura il campionato valdostano superando in finale il Gignod. Insomma tre fratelli speciali, con Giuliano che si avvicinò al mondo dell’edilizia e che nel 1974 acquistò il suo primo escavatore, specializzandosi nella realizzazione delle strade poderali, operando molto spesso in condizioni difficili, lui che il freddo e la paura non sapeva neppure dove fossero di casa. Costruì ad esempio la strada di Merdeux a Bosses e quella del Clappey sopra Vedun di Avise, all’ingresso del vallone di Vertosan. Fu sempre lui a concretizzare il passaggio fino alla Finestra di Licony, il suo luogo del cuore tra La Salle e Morgex dove ha trascorso praticamente tutte le sue estati in alpeggio, perché i fratelli Bizel si sono sempre occupati di bestiame, tanto che per Giuliano l’ultimo lavoro da impresario edile fu, una decina di anni fa, quello della costruzione della stalla del figlio Vilmo proprio al Villair, completata nel 2011.
Sposato il 20 aprile del 1968 con Yvonne Pascal, intestataria della loro azienda zootecnica, padre dal 1969 di Giuliana e dal 1974 di Vilmo, dopo avere seguito la tradizione famigliare delle pezzate rosse, nel 1985 ne acquistò sei castane da Guido Nolly di Châtillon, un regalo per Vilmo che aveva undici anni e come il papà tanta la passione per le reines. Così dagli anni Novanta, quando il suo ragazzo decise di crearsi un futuro nell’allevamento, Giuliano e Vilmo andarono a cercare la qualità: la prima reina fu Suisse, trovata nel piccolo e prezioso “noureun” di Aldo Cerise di Allein, vincitrice in Terza al Piccolo San Bernardo nel 1993. Poi arrivarono Villa, per tre anni alla finale, quindi Cometa vice-regionale di Prima nel 2002 e Ardita seconda alla Croix-Noire in Terza del 2003, nel 2009 Bijoux terza nei pesi leggeri e infine nel 2011 Couronne che si impose alla Regionale in Seconda categoria.
Grande appassionato di caccia, quella caccia che per lui da giovane e per la sua famiglia era un’opportunità non uno sport, Giuliano Bizel ha vissuto un 2020 terribile: il 21 giugno ha perso la moglie Yvonne, poi il 18 ottobre ha subito un ictus, con conseguente ricovero in Ospedale, quindi ancora il Coronavirus in terapia intensiva. Ha superato tutto fino alla mattinata di mercoledì scorso, 30 marzo, quando l’invincibile Giuliano Bizel si è lasciato andare.
Giovedì 1° aprile i funerali a Morgex, quindi la cremazione. Domani domenica, giorno di Pasqua, le sue ceneri saranno portate dalla famiglia fino all’alpeggio di Licony che lui stesso aveva costruito e lì Giuliano Bizel troverà la sua pace e veglierà, indossando l’inconfondibile canottiera azzurra, sui suoi cari e su quelle due bambine - Noemi e Katia, figlie di Vilmo e di Susy Chabod - che amava tanto e che accompagnava nella stalla a battezzare i vitelli, reines del domani, sorridendo sotto i baffi.