Federica Brignone medita il ritiro, poi torna sui suoi passi “Annata sbagliata sin dall’inizio, ma la colpa è solo mia”
“Io non ho mai detto di voler smettere di sciare. Ho detto che devono cambiare tante cose, in primis dentro di me, e che devo ritrovare la giusta motivazione, altrimenti difficilmente sarò al cancelletto di partenza l’anno prossimo. E no, non è stato uno sfogo a caldo, sono cose che confermo”. Le parole di Federica Brignone al termine dell’ultima gara della stagione di Coppa del Mondo di domenica scorsa, 21 marzo, avevano fatto ben presto il giro del mondo e messo in allarme tifosi e addetti ai lavori. Al traguardo del gigante di Lenzerheide di domenica scorsa - chiuso in quarta posizione a 1”29 da Alice Robinson, 2’19”48 - la valdostana si è gettata a terra, quasi a voler dire: “Non ne posso più, finalmente è finita”. “Ero prima con distacco, di solito esulto ma questa volta non me ne fregava niente di niente. È stato bruttissimo”. Diversa la sua reazione dopo il secondo posto ai Campionati Italiani di gigante di mercoledì 24 marzo (servizio a pagina 53): “Lì ero arrabbiata perché volevo vincere”.
Si tratta quindi di un problema che riguarda la Coppa del Mondo, dopo un’annata strana e difficilissima, come la definisce lei stessa, e che ha un sentimento e un’origine già individuati dalla campionessa di La Salle: “Sono sempre stata molto arrabbiata già da prima che iniziassero le gare. Tutto parte dal ricevimento delle coppe del mondo per posta. Ancora domenica scorsa vedere la premiazione di Petra Vlhova e Alexis Pinturault mi ha fatto arrabbiare ancora di più. Ho vissuto un’annata difficilissima al di là dei risultati, perché è comunque la mia seconda migliore stagione e sono arrivata seconda nella classifica generale di superG. Ho lavorato in modo sbagliato, mi sono allenata nel modo sbagliato, reagivo nel modo sbagliato. In parte ho patito anche le restrizioni e le regole, vedevo sempre tutto in modo negativo. Ma è colpa mia”.
Uno stato mentale negativo, la poca lucidità dovuta alla rabbia, la frustrazione per i risultati che non arrivavano come sperato: un effetto domino dal quale è stato difficile rialzarsi e che ha forse trovato il suo apice ai Mondiali di Cortina, nonostante l’aiuto del suo entourage. “Chi mi stava intorno cercava di farmi capire che non stavo lavorando bene, ma io non mi sono voluta far aiutare. Più le cose non mi venivano più mi arrabbiavo e mi dicevo che facevo schifo. Non è stato facile per me né per chi mi sostiene e mi sta intorno. Ho passato un inverno d’inferno, ogni giorno ripetevo che volevo smettere di sciare. Io così non sono pronta a rifare una stagione, non voglio prendere in giro nessuno”.
Il percorso per ritrovare la giusta motivazione inizierà già dalla prossima settimana, quando la Brignone sarà a Tignes per provare i nuovi materiali da gigante per la Rossignol: “Mi servirà per capire come e se lavorare sugli sci in primavera, se ne ho voglia, se sono intenzionata ad attuare i cambiamenti che mi servono fin da subito. Se sono motivata e riparto a lavorare come devo, allora magari scierò fino a fine aprile, altrimenti non ha senso, farò prima il break fisico e staccherò la testa per poi resettare tutto ed impostare il nuovo lavoro con i giusti cambiamenti e motivazione. Piuttosto smetto: sono 12 anni che faccio gare di Coppa del Mondo, non sono più una ragazzina che corre per fare esperienza. È una vita stressante, sempre sul filo, sempre sotto i riflettori, ho obiettivi ben precisi e tanto peso sulle spalle. Di sicuro ho delle consapevolezze in più sugli errori che non devo più fare e su cosa non ha funzionato, e da lì devo ripartire con nuovi progetti, idee e motivazioni, perché so che se faccio le cose bene mi posso continuare a giocare qualcosa di importante”.
Federica Brignone si dice comunque fiduciosa, pur non avendo ora una certezza al 100 per cento di quello che succederà da qui ai prossimi mesi: “Cosa farò se ad ottobre non sarò al cancelletto di partenza è l’ultimo dei miei pensieri. In questo momento il mio focus è stare bene, migliorare me stessa, cercare la serenità per ritrovare la motivazione e fare un’estate allenandomi al massimo. E andare in vacanza”.