Finanziamenti all’immobiliare poi fallita, processo per due dirigenti Bccv

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Inizierà mercoledì 22 settembre il processo con rito abbreviato per l’ipotesi di reato di concorso in bancarotta fraudolenta nei confronti di Dino Vinante, 57 anni, di Arvier, e di Edoardo Munier, 52 anni, di Aosta, all’epoca dei fatti rispettivamente vicedirettore e responsabile dell’ufficio e dell’area crediti della Banca di Credito Cooperativo Valdostana. L’inchiesta ruota attorno alla concessione di finanziamenti ad una società immobiliare poi fallita. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la banca ha erogato un prestito alla società Croix de Ville - costituita per un’operazione immobiliare rilevante, su uno stabile nel centro storico di Aosta - attraverso 2 aperture di credito, una fino a 500mila euro e l’altra da 150mila, e altrettanti mutui fondiari, rispettivamente da 250mila e 200mila euro, nonostante fosse a conoscenza che al richiedente dei finanziamenti facessero capo anche altre 2 immobiliari, esposte in modo pesante nei confronti dello stesso istituto e ritenute in situazione debitoria irreversibile. Queste ultime sono la Eglantier e la Notre maison fallite, anch’esse come l’altra società, nel 2017. Pertanto la magistratura ritiene che non ci sarebbe stato motivo di concedere quei prestiti. Anche perché, dall’esame delle articolate movimentazioni bancarie, i fondi concessi alla Croix de Ville sarebbero stati usati, in parte, per ripianare i debiti delle altre 2 società. Si tratta di operazioni “infragruppo” non praticabili, su cui la banca avrebbe anzi dovuto vigilare. L’inchiesta era stata avviata dopo un esposto degli acquirenti degli alloggi realizzati nell’edificio aostano.

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