Sci, messa la parola fine alla stagione mai iniziata ora l’attesa - e le speranze - sono tutte per i ristori

Sci, messa la parola fine alla stagione mai iniziata ora l’attesa - e le speranze - sono tutte per i ristori
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«Si sono ricordati che la montagna esiste. C’è stato uno spiraglio di apertura dal Governo, che non ci toglie tuttavia da una fase interlocutoria, di attesa e di forte preoccupazione». Così Ferruccio Fournier, presidente dell’Associazione Valdostana Impianti a Fune-Avif, commenta la notizia relativa al fondo riservato agli impianti sciistici stanziato dal Governo che, se verrà confermato nella dimensione preannunciata, risulta essere coerente con i dati che l’Associazione Nazionale Esercenti Funiviari-Anef ha trasmesso al Ministero dell’Economia e delle Finanze. L’altra notizia è che il Dpcm firmato da Mario Draghi nei giorni scorsi mette nero su bianco lo stop allo sci fino a martedì 6 aprile, saltando quindi anche le vacanze di Pasqua.

«Per quanto riguarda l’industria del turismo ci sono ben 400 milioni ancora da distribuire di misure precedenti, in particolare per le agenzie turistiche» ha dichiarato il ministro del Turismo Massimo Garavaglia. «Nel decreto Sostegno si intende intervenire in maniera più equa e mirata, e in tempi più certi» ha aggiunto.

La filiera del turismo montano risulta tra le più danneggiate dalle conseguenze dell’epidemia: le aziende sono state completamente bloccate e impossibilitate a lavorare fin dal 10 marzo 2020, in ragione della scelta di limitare la mobilità dei turisti e di evitare qualsiasi occasione di assembramento. I continui spostamenti delle date di apertura, prima annunciate e poi annullate con ben 7 rinvii in 3 mesi, hanno comportato enormi disagi organizzativi e pesanti costi di preparazione, che ora compromettono la sostenibilità aziendale. I gestori dei comprensori sciistici infatti, avendo perso ogni occasione di ricavo per la stagione invernale 2020-2021, si stanno trovando in grave difficoltà per la necessità di continuare a sostenere gli ingenti costi fissi, senza poter contare su alcuna prospettiva di incasso da oggi fino a dicembre 2021. In totale saranno 21 mesi senza ricavi, a fronte di costi strutturali ingenti. In particolare, il comparto presenta delle peculiarità che lo differenziano da tutti gli altri settori industriali del Paese, in quanto concentra quasi il 90 per cento degli incassi annuali in soli 4 mesi - dal 1° dicembre al 31 marzo circa - con costi incomprimibili che, in quasi tutte le aziende, superano abbondantemente il 70 per cento del fatturato. E non può essere ignorata anche la situazione dei lavoratori: sia fissi, circa il 40 per cento del totale, per i quali sarà necessario prevedere il prolungamento della cassa integrazione, sia soprattutto gli stagionali.

Quanto al fondo stanziato a livello nazionale, superando il sistema dei codici Ateco, tutti gli operatori del sistema turistico invernale potranno ricevere un indennizzo reale. L’auspicio di Anef è che vengano erogati secondo modalità che ricalchino quanto già fatto per esempio in Francia, e attraverso procedure che garantiscano alle aziende un versamento diretto e immediato, evitando ulteriori perdite di tempo.

A fronte di questa buona notizia, le società valdostane sono in attesa di notizie sulla revisione degli impianti, dopo la bocciatura della richiesta di un anno di proroga non contemplata dal decreto Milleproroghe approvato in Senato. Ad oggi la situazione è che entro 120 giorni dalla fine dello stato di emergenza, le società debbano procedere con la revisione di quegli impianti la cui vita tecnica è scaduta: una quindicina in Valle d’Aosta. Una proroga era stata già concessa l’anno scorso; le Regioni ora avevano chiesto a Roma un ulteriore anno di tempo, proprio perchè gli impianti non sono quasi entrati in funzione, se si esclude l’attività degli sci club. Di «Scarsa attenzione per i problemi gestionali delle società e di poca conoscenza dei costi e dei tempi necessari alla programmazione delle revisioni» parla l’assessore regionale Luigi Bertschy.

L’altra questione sul tappeto è quella dei ristori per i collaboratori fissi e stagionali delle società di gestione degli impianti, che generano un indotto per i territori tra 7 e 10 volte il loro fatturato. Attendendo il decreto Ristori 5, la Regione si sta muovendo per adottare in tempi brevi un intervento forfettario per il mese di marzo per i lavoratori (tra 500 e 1.000) esclusi dall’indennità di disoccupazione Naspi. Le risorse andranno trovate con una variazione di bilancio.

«Ad oggi il Milleproroghe ci sta penalizzando, anche perché i tempi stringono: se si devono fare le revisioni occorre fare gli ordini. Nel nostro caso non pregiudicheranno la stagione estiva, perché le revisioni le abbiamo sempre fatte in bassa stagione. La vera difficoltà è finanziaria: non abbiamo avuto incassi. Per questo siamo a dir poco preoccupati. Sappiamo però che l’assessore Luigi Bertschy è sensibile a questo problema» precisa Giorgio Munari amministratore delegato della Monterosa Spa, la società che gestisce il comprensorio che va dalla Val d’Ayas alla Valsesia e altri minori. «Quanto ai ristori, siamo in attesa di capire quali saranno le regole nel dettaglio. Per ora sappiamo che si tratta di una cifra da distribuire non solo agli impianti a fune, bensì a tutte le attività legate allo sci invernale».

«Dovremo procedere con le revisioni, anche se quest’anno non ve ne era la necessità, visto che gli impianti sono rimasti in buona parte fermi» aggiunge Herbert Tovagliari, presidente e amministratore delegato della Cervino Spa. «Quanto alla stagione sciistica, Breuil- Cervinia ha la fortuna di essere ad alta quota quindi può aspirare a un anticipo d’estate sugli sci. Vedremo quali saranno le regole e se e quando potremo ripartire. Mercoledì 7 aprile saremmo ancora in grado di aprire una parte del comprensorio».

Fondo, skipass online

Dal fronte dello sci di fondo, arriva una novità tecnologica. I biglietti per accedere alle piste si potranno acquistare online.

L’Associazione Valdostana Enti Gestori Piste Sci di Fondo-Avef era già orientata alla realizzazione di una piattaforma digitale per l’e-commerce, abbinata al rifacimento del sito www.scinordicovalledaosta.it. Ad anticipare e dettare le tempistiche sono però state le esigenze legate alla pandemia. Durante l’inverno è iniziato lo sviluppo che ha portato al rilascio della prima versione, già attiva, utile come prova generale in vista della prossima stagione, quando il mondo della neve spera di poter ritrovare la normalità o comunque un maggior flusso di fondisti.

Attualmente sono 6 le località che offrono il servizio di biglietteria online: Arpy di Morgex, Cogne, Flassin a Saint-Oyen, Rhêmes-Notre-Dame, Saint-Barthélemy di Nus e Val Ferret a Courmayeur. In fase di attivazione gli altri comprensori. Per acquistare il biglietto è necessario collegarsi al sito, scegliere la località in cui si desidera sciare e cliccare sul tipo di ticket che si vuole richiedere. È possibile acquistare giornalieri e plurigiornalieri (2, 3, 7 giorni) consecutivi, per adulti, ragazzi e over 65. Il sistema accetta pagamenti con la carta di credito. La ricevuta che sarà spedita via mail, anche senza essere stampata, sarà valida per accedere alle piste.

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