«Guardiamo al turismo interno»

«Guardiamo al turismo interno»
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Per superare la crisi che ha messo in ginocchio l'intero settore turistico valdostano servono risorse economiche e una programmazione che permetta di guardare al futuro con il giusto ottimismo. In quest'ottica anche la politica è chiamata a fare la sua parte. «Il messaggio che mi sento di dare in questo momento - dichiara Jean-Pierre Guichardaz, assessore regionale al Turismo - è che malgrado la situazione in cui siamo ancora drammaticamente immersi - visto che la recente proroga della chiusura dei confini regionali attesta che non siamo assolutamente fuori dalla pandemia, malgrado questo noi crediamo che il mondo del turismo possa comunque ripartire iniziando dall’interno del nostro territorio. Stiamo elaborando delle strategie che cerchino di stimolare il turismo interno che può essere quello culturale e anche quello legato all’attività motoria. Proprio in quest’ottica, quando eravamo ancora in zona arancione, sono stati riaperti i comprensori per lo sci di fondo è ed stato favorito lo spostamento tra comuni. Queste piccole deroghe alle normative nazionali servono per favorire il flusso turistico interno o quello derivante dalle seconde case nella speranza che si possa tornare quanto prima alla normalità». La montagna sembra aver mantenuto se non addirittura aumentato tutto il suo appeal. «Dalle analisi che stiamo portando avanti e dalle interviste fatte dai nostri consulenti che si occupano direttamente di flussi turistici pare che vi sia una grandissima voglia di venire in Valle d’Aosta e non appena riapriranno le regioni bisognerà non farsi trovare impreparati. Questo era già successo nel corso dell’estate scorsa e in quel caso la nostra regione si era fatta trovare pronta senza provocare assembramenti pericolosi, favorendo un turismo all’aperto e la frequentazione dei nostri siti culturali».

«Proprio in riferimento al turismo culturale – dice ancora Jean-Pierre Guichardaz che ha pure la delega ai Beni culturali - abbiamo deciso l'apertura il sabato e la domenica dei siti in deroga alle norme nazionali, apertura fatta in maniera prudente e basata sulle prenotazione proprio per dare un messaggio in questo senso. Stiamo preparando un calendario di eventi sia musicali che sportivi e anche di altro genere cercando di promuovere un turismo che non sia di assembramento e che potrà distribuirsi sul territorio ed essere di conforto per le attività ricettive. Le prospettive sono buone anche se sappiamo che non dipenderà da noi quello che succederà ma dall'andamento dell'epidemia. In ogni caso vogliamo organizzare eventi e manifestazioni di qualità puntando anche sul fattore vincente dell’accoglienza».

Servono però anche le giuste risorse economiche da mettere sul piatto. «A breve dovremo chiudere il rendiconto e con una variazione di bilancio abbiamo stanziato delle risorse considerevoli, oltre 50 milioni di euro, a ristoro delle crisi aziendali e a favore dei lavoratori che nel periodo invernale non hanno potuto entrare in attività. Sono risorse derivanti dall’avanzo di amministrazione che saranno probabilmente “una tantum” visto che la nostra regione vive di tributi propri e proprio perché non usufruiamo di trasferimenti da parte dello Stato è tutto nostro interesse che l'economia riparta in maniera robusta e che le aziende non chiudano».

«Abbiamo iniziato a promuovere la nostra regione appena dopo il nostro insediamento impegnando molte risorse sia sulla promozione televisiva che sulla carta stampata. Stiamo facendo anche delle analisi sui nostri siti istituzionali, come LoveVdA, per capire come fare ad aumentare sensibilmente il numero delle visualizzazioni andando così ad intercettare un numero sempre più alto di possibili utenti. Devo dire che sono ottimista per il futuro anche a seguito della campagna vaccinale in atto che procede bene. La gente ha bisogno di tornare alla normalità e lo si vede dalle piccole cose» conclude Jean-Pierre Guichardaz.

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