Federica Brignone, Giuseppe Bosonin e Guido Diémoz i nuovi Chevaliers

Federica Brignone, Giuseppe Bosonin e Guido Diémoz i nuovi Chevaliers
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«La pandemia ha messo ancor più in evidenza i limiti di un sistema già in affanno. L'autonomia stessa della nostra regione è stata messa alla prova da questo evento straordinario e tragico». Lo ha detto nel pomeriggio di ieri, venerdì 26 febbraio, Alberto Bertin, presidente del Consiglio Valle durante la cerimonia - online - del 75esimo anniversario dell'autonomia e del 73esimo anniversario dello Statuto speciale. Secondo il Presidente dell'assemblea «In questi anni si è preferito promuovere un'autonomia autoreferenziale che guardava solo al presente con risultati evidenti. Un sistema che ha prodotto inefficienze, sprechi e clientelismo. Al quale si sono collegate modalità di raccolta del consenso elettorale inaccettabili, che hanno visto coinvolte anche organizzazioni criminali quali la 'ndrangheta. Fatti che hanno prodotto una delegittimazione dall'interno della nostra autonomia».

«Être autonomes ne signifie pas être sourds: - ha affermato il presidente della Regione, Erik Lavevaz - bien au contraire, notre autonomie nous appelle à être à l’écoute du monde, pour trouver nos paroles. Être autonomes signifie connaître notre territoire pour l’accompagner et le faire éclore. Être autonomes signifie bâtir des relations avec les communautés qui sont près de nous, à partir de la dimension régionale. Je m’engage et je vous invite à travailler ensemble pour comprendre notre présent, pour étudier nos racines afin d’imaginer les fruits de demain».

«Un’inversione di tendenza è indispensabile - ha sostenuto il presidente del Consiglio permanente degli enti locali, Franco Manes -, l’utilizzo delle eccezionali risorse europee del Recovery Fund non può prescindere da questo: il sistema degli enti locali ne deve essere coinvolto sin dall'inizio. Il ruolo dei Comuni è fondamentale in termini propositivi, vogliamo essere interlocutori seri ed efficaci per dare il nostro apporto alle nuove politiche di sviluppo».

Sono intervenuti anche i parlamentari valdostani. «La particolarità di questo momento storico ci sta rendendo tutti più fragili, insicuri. - ha osservato il senatore Albert Lanièce - Gli effetti pesantissimi, sanitari economici e sociali, che questa crisi pandemica sta producendo sulla nostra società rappresentano senza dubbio la sfida più impegnativa che la politica abbia mai affrontato dal secondo Dopoguerra: impedire la disgregazione della nostra società e evitare che molte delle nostre famiglie cadano nella povertà.»

Per la deputata della Valle d'Aosta Elisa Tripodi «E’ con spirito resiliente che si deve costruire la ripartenza e la ripresa, e, con spirito innovatore, per guardare al futuro della comunità e dei suoi giovani».

«Ho avuto nelle ore scorse la conferma dal presidente Mario Draghi che nei prossimi giorni avremo un incontro con il nuovo esecutivo proprio per discutere dei progetti che devono essere ad aprile consegnati nel Recovery Plan che l'Italia manderà all'Unione europea» ha riferito il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini in un video messaggio.

Le onorificenze

Ieri sono stati anche «svelati» i nuovi destinatari delle onorificenze regionali. Sono la carabiniera e campionessa di sci di La Salle Federica Brignone, lo scultore Guido Diémoz e Giuseppe Bosonin i nuovi Chevaliers de l’Autonomie, mentre il fondatore dell’omonima fondazione culturale Léonard Gianadda e Francesco Oberti i nuovi Amis de la Vallée d’Aoste.

Chevaliers de l’Autonomie

Nella stagione 2019-2020 Federica Brignone (nata a Milano il 14 luglio 1990) è stata la prima sciatrice italiana a vincere la Coppa del mondo generale; nella stessa stagione si è aggiudicata anche la Coppa del mondo di slalom gigante e quella di combinata.

Giuseppe Bosonin nasce a Donnas il 12 luglio 1927. Inizia la sua esperienza all'Olivetti nel 1942, quando viene ammesso al centro formazione meccanici, per poi essere a destinato alla Officine Meccaniche Olivetti (OMO). Nel 1963 fonda le Officine Meccaniche Valdostane (OMV), che ha annoverato tra i principali clienti la Cogne e la stessa Olivetti. Cessa la conduzione dell’OMV nel 1990 cedendola alla SIMU di Torino e consentendone così l’ingresso nel gruppo FIAT. L’azienda è ancora oggi produttiva e ha sede a Pont-Saint-Martin.

Guido Diémoz, nato a Doues il 13 novembre 1949, è artigiano dal 1977 e ha al suo attivo la partecipazione a numerose edizioni della Fiera di Sant'Orso di Aosta e della Fiera di Donnas, ricevendo anche premi e riconoscimenti. Ogni anno realizza un’opera monumentale, sia per lo spessore artistico che per le dimensioni e complessità: non solo pezzi scultorei, scampoli di una vita passata, che esprimono un percorso artistico, iconografico e documentale senza pari in tutto l'arco alpino.

Amis de la Vallée d’Aoste

Léonard Gianadda è nato il 23 agosto 1935 a Martigny. A lui si deve l’istituzione della Fondation Gianadda, una fondazione culturale di fama internazionale. L'offerta del Museo spazia dalle esposizioni archeologiche fino alle collezioni d'arte e ai concerti, passando per il parco dedicato alle auto d'epoca e alle sculture.

Francesco Oberti, per tutti Franco, è nato ad Alessandria il 31 maggio 1933. Dopo qualche vacanza in montagna, a 30 anni, con la moglie Piera Barboro acquista una casa a Cervinia dove passa tutto il tempo libero dedicandosi allo sci. Nasce in lui l'esigenza e la voglia di dare una sede adeguata alle «Guide del Cervino»: il suo sogno verrà realizzato con l'inaugurazione della «Casa delle Guide« a Cervinia nel 2009. Per 25 anni è Presidente del «Club Amici del Cervino», è cittadino onorario di Valtournenche e guida onoraria delle guide del Cervino.

“Politiche clientelari sfociate in politiche clientelari-mafiose”

«Nel giorno dell’anniversario dell’autonomia valdostana è triste rimarcare quante siano più le incognite che le certezze al riguardo» si legge in una nota di Valle d’Aosta Futura. «L’autonomia, diritto e valore, è patrimonio di tutti i cittadini valdostani, e il Consiglio regionale e il Governo regionale hanno il dovere di custodirla, di difenderla e di utilizzarla con responsabilità per rispondere ai bisogni della Valle, salvaguardandone l’identità e il territorio. Negli ultimi decenni abbiamo disposto di un bilancio regionale di tutto rispetto: come abbiamo utilizzato questo diritto e queste risorse? Le importanti risorse economiche sono state equamente destinate a tutti i cittadini valdostani o solo a parte di essi? I maggiori introiti della nostra economia regionale vertono oggi sui flussi economici del comparto turistico, sulla microeconomia legata alla produzione agricola locale, veicolata dal turismo stesso. Tuttavia, la forza lavoro attiva è per due terzi impiegata nel pubblico impiego e solo di un terzo in quello autonomo-privato. La sensazione è che si sia portata la nostra regione a vivere una condizione reale di economia assistita, una sorta di social-democrazia che ha anestetizzato e mortificato l’impulso della libera impresa in una sana economia di mercato. Di sicuro abbiamo alimentato politiche clientelari poi nel tempo sfociate in politiche clientelari-mafiose. I padri nobili del nostro Statuto Speciale che con energia, acume e determinazione hanno negoziato (e ottenuto) con lo Stato centrale il riconoscimento di un diritto fondamentale come quello dell’autonomia, sarebbero oggi fieri di noi?»

“Sempre più prospettive centralizzanti”

VdA Unie invece segnala «La ridotta attenzione e la poca convinzione per il tema del regionalismo differenziato propendendo sempre più verso prospettive centralizzanti. E’ necessario, soprattutto in questo periodo storico adattare la nostra autonomia ad una realtà che inevitabilmente cambia ed è destinata a cambiare. Siamo convinti che sia opportuno lasciare da parte l'azione solo conservativa della nostra autonomia ma è piuttosto doveroso riattualizzare e rilanciare le funzioni, i poteri, i rapporti e i modi di partecipazione ai processi di decisione, affinché i diversi livelli di governo siano realmente capaci di rispondere alle esigenze dei cittadini». «Nous estimons que cette date ne doit pas seulement être un symbole: - si legge in una nota di Pour l’Autonomie - elle doit représenter une occasion pour renouveler notre conscience du passé et tout ce que les pères fondateurs ont dû affronter pour nous transférer cet immense patrimoine». Alliance Valdôtaine invita a «Pas se contenter de défendre l'autonomie par la rhétorique, il faut la pratiquer tous les jours et ne jamais se lasser de la renégocier vis à vis de l'état italien. Le Statut Spécial, bien qu'imparfait, reste le principal instrument d'autogouvernement d'une communauté qui a su garder dans le temps ses spécificités».

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