«La protesta dei ristoratori è comprensibile ma le regole vanno rispettate»
La protesta dei ristoratori - alla quale si sono associati i baristi - che vogliono aprire le loro attività al pubblico anche dopo le 18, nonostante i divieti imposti per fermare i contagi, è giustificata o no?
Selena Marrocu: «La categorie dei ristoratori è stata penalizzata dalle restrizioni per la pandemia che sono poco chiare e in apparente contraddizione tra loro. Spero che la protesta sia presa in considerazione e che chi ha un ristorante abbia la possibilità di tornare a lavorare come prima».
Rita Vacchina: «Le misure di sicurezza contro il Coronavirus permettono ai ristoratori di accogliere i clienti nei loro locali a pranzo ma non la sera. Una disposizione della quale non si capisce bene il motivo che non è stato spiegato con chiarezza».
Alice Cabiddu: «I ristoratori hanno fatto bene a manifestare il loro dissenso e la loro frustrazione nei confronti di norme assurde che permettono di lavorare solo a metà. Inoltre tali disposizioni sono senza alcuna logica e in contraddizione tra loro. Proprio a causa di tutto ciò molti bar e ristoranti sono stati costretti a chiudere».
Maurizio Tomelleri: «Purtroppo esistono alcune regole da rispettare e chi le viola viene sanzionato, come accade a coloro che aprono i locali negli orari in cui è vietato. Però è pur vero che i ristoratori sono ormai esasperati e non ce la fanno più a andare avanti tra regole stringenti che cambiano in continuazione e all’improvviso. Se devo dirla tutta, però, quel carro di letame portato davanti alla Regione bisognava avere il coraggio di rovesciarlo».
Paolo Aguettaz: «Sono d’accordo con la protesta di ristoratori e baristi valdostani e di tutte quelle categorie che in conseguenza delle chiusure imposte dallo Stato si sono ritrovate in seria difficoltà: agenti di commercio, rifornitori e allevatori. Sono esausti e hanno fatto bene a scendere in piazza per manifestare il loro dissenso».
Rudy Therisod: «Quella dei ristoratori che vogliono aprire nonostante i divieti è una posizione discutibile. Lo Stato ha imposto le chiusure serali dei locali perché diversamente si sarebbero potuti creare degli assembramenti in una fase ancora delicata della pandemia. Se ci sono delle regole vanno comunque rispettate».