Quartiere Cogne, viaggio tra abusivi e spacciatori nell’inferno dimenticato dei grattacieli da abbattere

Quartiere Cogne, viaggio tra abusivi e spacciatori nell’inferno dimenticato dei grattacieli da abbattere
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Sembrano essere le classiche cattedrali nel deserto, i 2 grattacieli in via Capitano Chamonin nel Quartiere Cogne di Aosta. Da quando le famiglie residenti hanno traslocato nei nuovi appartamenti dell'Azienda regionale di edilizia residenziale-Arer tra le vie Giorgio Elter e Cesare Battisti, queste strutture, che da anni attendono di essere abbattute a causa di accertati problemi statici, sono ancora al loro posto in uno stato di degrado generale sempre più evidente. Questi 2 stabili sono da tempo al centro delle preoccupazioni degli abitanti del Quartiere Cogne a causa della presenza di sbandati. La situazione non è migliorata, nonostante lungo il perimetro dell’area su cui sorgono sia stata installata una barriera di pannelli di legno per impedire l’accesso. È di pochi giorni fa, infatti, la notizia di un ragazzo - identificato dalla Polizia - che in piena notte, dopo aver raggiunto gli ultimi piani del grattacielo più alto, ha lanciato un fumogeno esplosivo nel cortile della antistante Caserma Cesare Battisti. Il boato ha svegliato i residenti in zona e fatto scattare l’allarme tra i militari.

«Da anni intorno ai grattacieli - racconta un anziano residente di via Pollio Salimbeni che chiede l’anonimato per paura di ritorsioni - vi sono degli spacciatori e le cose sono peggiorate da quando hanno chiuso la bocciofila. Precedentemente, con l’illuminazione interna ed esterna del bar di quest’ultima e dei campi da gioco, la situazione sembrava essere tutto sommato sotto controllo. Noi pensionati potevamo tranquillamente fare una partita a carte o a bocce. Ora, invece, la zona è piombata nell’oscurità e l’atmosfera che si respira è drammaticamente peggiorata, tanto che nessuno ha voglia di uscire dopo una certa ora. Sovente veniamo a conoscenza di episodi di violenza che passano inosservati come se rientrassero nella normalità».

Un residente nelle Case Giachetti riferisce che «Nonostante il grattacielo sia stato blindato dopo che le famiglie che vi abitavano sono state trasferite, siamo sicuri che all'interno vi siano degli abusivi. Non parliamo poi di quanto succedeva prima nei garage sotto i grattacieli, diventati un luogo di ritrovo abituale per spacciatori e tossicodipendenti. A quanto sembra, in quei sotterranei la situazione non è cambiata, con l'unica differenza che accedervi non è così semplice come prima. Per il Quartiere Cogne servirebbero dei progetti seri per far sì che si torni a vivere tranquillamente. Purtroppo al momento siamo in balia di delinquenti che quando cala il buio spadroneggiano. E questo nonostante la presenza abbastanza assidua delle Forze dell’Ordine».

Effettuando un sopralluogo, balza subito agli occhi che, per entrare nei 2 grattacieli, qualcuno ha divelto uno dei pannelli che erano stati posizionati per rendere inaccessibile il sito. Passando da questo varco ci si trova davanti ad uno scenario desolante, con danni derivanti da atti di vandalismo e rifiuti ovunque. Salendo le scale ci si rende conto che alcuni alloggi risultano essere occupati visto che, dopo aver forzato e in alcuni casi distrutto le porte d’ingresso, delle stanze sono state arredate alla bell’e meglio con letti di fortuna che indicano la presenza di inquilini abusivi. Avremmo voluto scendere anche nei sotterranei dove una volta si radunavano tossicodipendenti e spacciatori. Ciò non è stato possibile, vista la reazione di alcuni soggetti presenti nei piani alti dei grattacieli che, con minacce di ogni genere, hanno iniziato a lanciare oggetti. Guardando in fondo alla rampa che porta ai piani interrati, si può notare che, anche in questo caso, è stato divelto un pannello per potervi entrare. Dappertutto regna la sporcizia e sembra di essere in una discarica a cielo aperto, inoltre tutti i locali appaiono devastati. Si tratta, in definitiva, di una terra di nessuno, dove è pericoloso avventurarsi e in cui l’anarchia è l’unica regola.

Interpellato, l’assessore comunale ai Lavori pubblici Corrado Cometto ammette che «Sinceramente non ero a conoscenza di questa situazione e devo dire che provo veramente tanta tristezza. Ora vedremo con gli uffici competenti come intervenire. I 2 grattacieli dovranno essere demoliti come da programma e al momento siamo in fase di redazione del progetto definitivo che a breve sarà pronto. Sarà poi necessario reperire le risorse economiche per procedere all'intervento e, successivamente, bandiremo la gara d’appalto. Si tratterà di un appalto integrato, vista la particolarità e la delicatezza dell’operazione che prevede l’utilizzo di particolari tecnologie. Una volta abbattuti questi immobili, l’idea, ancora da sviluppare, è di realizzare un'area verde attrezzata per dare un po’ di respiro al quartiere». Un bel progetto che però sembra appartenere a un futuro ancora lontano e che risulta stridente con la dura realtà descritta da una ex residente nel grattacielo: «Viviamo come dei reclusi in casa e se anche siamo usciti da quelle 2 “gabbie” la situazione non è cambiata. L’Amministrazione comunale cerca di rendere più accogliente il Quartiere Cogne ma ormai la microcriminalità si è radicata. Perciò non mi stupisce il fatto che i grattacieli siano ancora mal frequentati. Secondo me, chiuderli senza demolirli in tempi molto brevi ha consentito a tanti sbandati di impadronirsene completamente».

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