Museo Amarcord, un luogo magico dove il tempo si è fermato

Museo Amarcord, un luogo magico dove il tempo si è fermato
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E’ un luogo dove il tempo pare essersi fermato e dove è possibile ammirare oggetti di un passato nemmeno troppo lontano ma con un fascino irresistibile. E’ il Museo Amarcord di via Hugonin, a Chameran di Châtillon, che, grazie al suo ideatore Giovanni Stelitano, è diventato meta degli amanti degli oggetti d’antan: affascina ed emoziona i cinquantenni che rivivono la loro gioventù e incuriosisce le nuove generazioni.

Giovanni Stelitano, classe 1952 e agente di polizia municipale in pensione, ha dedicato praticamente tutta la sua vita a raccogliere le testimonianze del tempo che fu iniziando a coltivare questa sua passione quando ancora indossava i pantaloni corti. «Ho sempre apprezzato gli oggetti che nascondono una storia e ricordo ancora quando a 12 anni sono entrato in possesso di un registratore a bobine della Geloso del 1959, oggetto che ancora custodisco con cura. - racconta il collezionista - Sempre nello stesso periodo ho completato il mio primo album di figurine che si chiamava “120 anni della canzone” dove erano riportate le fotografie dei cantanti che andavano per la maggiore. E’ un pezzo importante della mia collezione poiché all’interno di questo album ci sono anche delle foto con dedica di alcuni artisti dell’epoca. Sempre in tema musicale ho alcuni libretti con gli autografi dei partecipanti al “Disco per l’estate” che aveva luogo ogni anno a Saint-Vincent e questo dal 1963 e sino al 1970».

Parlando sempre di musica, Giovanni Stelitano racconta un aneddoto assai curioso che porta indietro al 1988: «Con il mio lavoro ero solito percorrere le vie di Châtillon e mi ero accorto che su un balcone c’era un jukebox messo in un angolo. Dopo tanto pensarci alla fine ho deciso di chiedere alla proprietaria se aveva intenzione di venderlo e così è stato. Si tratta di un vero gioiello, un jukebox AMI J200 Giubileo del 1958 perfettamente funzionante ed è l’unico oggetto della mia collezione che non si venderà mai. Qualche anno fa avevo solo questo jukebox ora ne ho 7 e sono articoli che acquisto e vendo regolarmente tranne ovviamente il primo della mia collezione. Sono tutti funzionanti e i più grandi caricano sino a 100 dischi a 45 giri e di questi ultimi ne posseggo circa 2mila, tutti selezionati a partire dagli anni Cinquanta».

All’interno del museo ecco la prima televisione a colori con telecomando datata 1974 della Minerva, flipper, slot machines originali americane, così come all’ingresso si possono ammirare alcune moto d’epoca. «Restauro auto e moto d’antan e questa è un’altra mia grande passione. - rivela Giovanni Stelitano - Posseggo rari esemplari delle mitiche Vespe e Lambrette degli anni Cinquanta e Sessanta che sono dei veri propri gioielli». Non poteva poi mancare un richiamo al calcio con la storia dello Châtillon. «Quando nel 1993 i dirigenti avevano deciso di dismettere la sede di piazza Lexert mi sono subito interessato a raccogliere i cimeli di questa storica società e sono riuscito ad entrare in possesso dei cartellini che i giocatori firmavano. Quelli che ho partono dal 1952 e arrivano sino al 1991 e nel rivedere le foto ci si rende conto di quanti giovani hanno indossato nel tempo la mitica maglia azzurra del Châtillon, alcuni dei quali oggi non ci sono più. Ho poi le foto delle squadre del Châtillon a partire del 1922 e anche quelle riguardanti l’inaugurazione dello stadio comunale “Brunod” del 10 settembre del 1967. Non potevano poi mancare alcune maglie datate del Châtillon anni Cinquanta, vecchie scarpe da calcio, le prime tute fornite ai giocatori: insomma, veramente tanti bei ricordi». «C’è molta gente che mi porta degli oggetti da inserire nel mio museo, alcuni di questi anche molto significativi quando si parla di anni passati e devo dire che tutta questa attenzione mi gratifica molto. - prosegue Giovanni Stelitano - Il museo per me rappresenta un momento di cultura nel quale si può vedere l’evoluzione della tecnologia e soprattutto i più giovani possono osservare come e con cosa sono cresciuti i loro genitori. Mi piacerebbe che il museo potesse essere visitato dalle scolaresche proprio come momento culturale e speriamo che i vari dirigenti scolastici su questo intanto facciano un pensiero».

A breve il museo dovrebbe trovare una nuova importante collocazione. «Il Comune di Châtillon - conclude Giovanni Stelitano - ci metterà a disposizione 2 locali in piazza Duc mentre un terzo sarà dedicato al museo del miele. Avremo più spazio a disposizione e ci permetterà di ricevere al meglio i nostri visitatori».

Il Museo Amarcord è aperto il venerdì e il sabato dalle 16 alle 18 e per eventuali visite guidate fuori orario bisogna telefonare al 339 7691045.

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