«L’allerta maltempo ci ha messo in ginocchio»
L'allarmismo generale - e in qualche caso inappropriato - divulgato dai media in merito all'allerta meteo, al pericolo valanghe e alle criticità della viabilità in Valle d'Aosta ha apportato notevoli cancellazioni e disdette alle strutture ricettive del territorio della Valdigne, ma anche ai ristoranti delle zone non soggette a rischi e disagi. Le precipitazioni abbondanti che si sono abbattute durante il periodo dell'Epifania hanno influito negativamente sulla presenza turistica nell'Alta Valle, infatti molti villeggianti intimoriti dalle notizie poco rassicuranti hanno preferito annullare le prenotazioni e rinunciare alla vacanza, mentre coloro che erano già sul posto sono letteralmente scappati, spaventati dalla situazione di pericolo e dagli aggiornamenti meteo tutt'altro che confortanti, generando un notevole danno economico a tutti i ristoratori e agli albergatori della Valdigne.
«Tutto quello che potevamo guadagnare in quei pochi giorni di festività restanti ce lo siamo perso a causa della diffusione di un allarmismo esagerato da parte dei telegiornali, siamo davvero disperati. - afferma sconcertato Carmelo Valerioti proprietario del Ristorante La Macina a La Salle - Non c'era bisogno di questo terrorismo mediatico in quanto la zona di Morgex e di La Salle non era soggetta a pericolo valanghe né a disagi di viabilità. Inoltre con l'inconcepibile aumento del pedaggio autostradale siamo sempre più penalizzati e la situazione è davvero estenuante: se continua così saremo destinati a chiudere l’attività».
La stagione invernale era partita sotto i migliori auspici, vista l'abbondante nevicata dell'Immacolata ed il bel tempo prolungato durante tutto il periodo natalizio, registrando un buon andamento delle presenze, in alcuni casi anche al di sopra della media rispetto allo scorso anno; purtroppo il peggioramento delle condizioni meteorologiche ed il conseguente pericolo di smottamenti ha provocato la chiusura in primo luogo della Val Ferret e l'aumento del rischio valanghe che è salito al livello quattro marcato su tutta la Valdigne generando forti preoccupazioni da parte dei turisti presenti e consistenti cancellazioni all'ultimo minuto, a danno di tutte le attività presenti sul territorio.
«La strada della Val Ferret è stata chiusa per ben quindici giorni fino a adesso, abbiamo subito una perdita importante e spero di riuscire a salvare almeno questo fine settimana. - commenta Maria Lagazzi, che gestisce la Locanda Belvedere a Planpincieux - In vista delle criticità il turista preferisce rinunciare alla prenotazione per paura di rimanere isolato, sono consapevole del rischio d'impresa e del pericolo oggettivo, ma durante le festività la chiusura della vallata incide maggiormente sul danno economico, soprattutto per chi come me, oltre ai dipendenti, ha anche l'affitto da pagare».
«Non ho mai lavorato così poco durante le feste, ho registrato un quaranta per cento in meno rispetto allo scorso anno dovuto principalmente all'allarmismo diffuso dai notiziari e alla chiusura della strada per la Val Ferret appena prima del locale, all'altezza del curvone che porta al traforo del Monte Bianco. - afferma Rocco Casella, titolare del Ristorante La Palud a Courmayeur - I clienti con regolare prenotazione non potevano accedere al nostro parcheggio sito a pochi metri dalla transenna e così rinunciavano, lasciando il ristorante completamente vuoto. Altrettanti hanno disdetto all'ultimo momento per paura delle slavine sentendo le notizie dei massi caduti sulla strada statale che però non interessavano la nostra località».
Nel centro della cittadina ai piedi del Monte Bianco invece la situazione si è in qualche modo salvata e i ristoratori hanno tirato un respiro di sollievo, sostituendo le numerose defezioni con qualche rimpiazzo. «Abbiamo subito numerose cancellazioni dovute alle criticità atmosferiche unite a una marcata mancanza di rispetto: moltissimi prenotati non si sono nemmeno degnati di disdire, mettendoci in difficoltà. - spiega Luca Caglianone del Ristorante La Terrazza di Courmayeur - Fortunatamente siamo riusciti a rimpiazzare alcuni tavoli, contenendo il danno».
«Quante disdette dovute alle forti nevicate annunciate, quando in realtà non ne scendeva nemmeno un centimetro! Nei giorni di massima affluenza abbiamo detto di no a circa centocinquanta persone poiché eravamo al completo, ma poi rimanevamo vuoti perché i prenotati avevano timore per l’allerta meteo e non si presentavano. - spiega Omar Casale Brunet titolare del Ristorante Le Vieux Pommier a Courmayeur - Adesso adottiamo la politica di aspettare quindici minuti e se nessuno avvisa del ritardo o della rinuncia rimpiazziamo, perché la situazione rischia di diventare molto spiacevole».