In Cattedrale la veglia di preghiera per la famiglia
Sabato scorso, 30 dicembre, la Cattedrale ad Aosta ha accolto i fedeli per la veglia di preghiera per la famiglia, organizzata dalla Consulta delle Aggregazioni Laicali e dall’Ufficio Pastorale diocesano per la Famiglia e la Terza Età. L’iniziativa si svolge ormai da diversi anni in occasione della Festa della Santa Famiglia, che viene celebrata dalla Chiesa nella domenica successiva al Natale. Nel corso della veglia, che è stata presieduta dal vescovo monsignor Franco Lovignana ed è stata animata dai canti del coro della parrocchia di Maria Immacolata di Aosta, si sono succeduti due momenti: la recita del Rosario della Santa Famiglia di Nazareth e l’adorazione eucaristica. A guidare la preghiera del Rosario sono state chiamate cinque famiglie, provenienti dalle cinque diverse zone pastorali della Diocesi.
Rivolgendosi ai presenti, monsignor Franco Lovignana ha fatto notare il rapporto di reciprocità esistente tra la famiglia e la comunità, spiegando che la Chiesa si arricchisce della bellezza dell’alleanza sponsale, da cui scaturisce la vita della famiglia, e si impoverisce ogni volta che essa viene sfigurata. Il Vescovo si è inoltre soffermato sull’importanza dell’Eucarestia: «In essa ogni volta viene ripresentato il sacrificio pasquale di Gesù, in essa ogni volta raccogliamo i frutti che scaturiscono dalla croce. Qui l’amore cristiano, in tutte le sue declinazioni, ha la sua misura. Contemplare l’Eucarestia vuol dire infatti contemplare l’amore di Gesù che è vivo e gioisce nel donarsi».
Monsignor Lovignana ha esortato i fedeli a non opporre resistenza a questo amore: «Se nel matrimonio e nella famiglia, ma anche nella vita religiosa e consacrata e nell’ordine abbiamo paura di perdere qualcosa di noi stessi e della nostra autonomia, allora non possiamo gustare la bellezza vera dell’amore. Oggi siamo troppo abituati ad aspettarci una vita facile, senza ostacoli né ferite da guarire. L’Eucarestia però ci insegna diversamente: l’esperienza dell’amore è basata sul dono di sé, anche quando questo comporta sacrificio. Come ha detto Gesù: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici”».
La serata si è conclusa con la consegna a ognuno dei presenti di un panino, preparato dai detenuti che lavorano nel panificio del carcere di Brissogne. Il pensiero era accompagnato da un bigliettino contenente un passo della Parola di Dio, per simboleggiare l’importanza di nutrire il corpo ma anche lo spirito.
In occasione della veglia sono stati infine esposti in Cattedrale i duecentocinquantasette lavori - disegni o preghiere sul tema della famiglia - che sono stati realizzati dagli alunni delle scuole paritarie di Aosta, in particolare dai bambini della scuola dell’infanzia e della scuola primaria San Giuseppe, dai bambini della scuola primaria Sant’Orso e dai bambini della scuola primaria San Giovanni Bosco.