«La guerra contro il Coronavirus si può vincere anche con l’arte»

«La guerra contro il Coronavirus si può vincere anche con l’arte»
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Torna a far parlare di sé l’artista di Breuil Cervinia Gabriele Maquignaz. Mercoledì scorso, 18 marzo, infatti, è stato protagonista di un collegamento in diretta su Canale Italia con il direttore Vito Monaco. Con l’emergenza Coronavirus anche l’arte deve fare la sua parte. Questa necessità è profondamente sentita da Maquignaz che non perde l’occasione per incoraggiare gli spettatori parlando delle sue performance e delle sue ricerche in campo artistico. Soprannominato “lo sciamano del Cervino” da Philippe Daverio, uno dei suoi padrini artistici assieme a Vittorio Sgarbi, lo scultore e pittore valdostano arriva a distruggere simbolicamente il Covid-19. Uno dei suoi ultimi e più significativi interventi infatti, andato in onda dapprima su Unomattina, trasmissione di Rai1, e mercoledì scorso su Canale Italia, è la simbolica distruzione del Coronavirus, «un gesto altamente apotropaico» commenta l’artista. Pensato ai piedi del monte Cervino, dove Maquignaz ha uno studio e una galleria d’arte permanente, l’atto di mandare in frantumi il male di oggi raduna la speranza e la fede sotto l’egida dell’arte. L’arte può aiutare a sconfiggere tanto la paura quanto il virus. E può farlo anche concretamente. In Valle d’Aosta l’impegno nella lotta è importante, «Ci sono grandi investimenti nella sanità pubblica e la situazione è abbastanza sotto controllo» sostiene Gabriele Maquignaz. Tuttavia è importante che l’arte vada incontro alle problematiche quotidiane. Da qui nasce la proposta di una piattaforma di vendita di opere d’arte online in cui gli artisti possano inserire una delle loro opere gratuitamente. I soldi ricavati dalla vendita andranno a risanare così (parzialmente) la situazione economica italiana.

Un progetto altruista che viene dal cuore. Forse nemmeno se lo aspettava Maquignaz giovedì 6 febbraio scorso, quando ha presentato assieme a Philippe Daverio il suo catalogo “La Porta dell’Aldilà” nella galleria Vittorio Emanuele a Milano. Erano tempi non sospetti in cui gli sforzi si concentravano sulla diffusione del concetto di superamento di spazio-tempo nell’arte. L’artista a Milano discorreva sulla codificazione della dimensione spirituale, dell’anima dell’uomo. Mercoleì scorso invece il suo pensiero conclusivo è andato ai bambini, con un consiglio ai genitori: «Cercate matite colorate, pennarelli, quanto occorre per disegnare e fate lavorare i vostri figli su fogli di carta. L’arte è curativa per la psiche»”.

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