“Chalamy”: in discarica solo rifiuti inerti

“Chalamy”: in discarica solo rifiuti inerti
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Nella discarica “Chalamy” di Issogne potranno essere conferiti solo rifiuti inerti. Lo ha stabilito la Giunta regionale martedì scorso, 17 marzo, approvando una delibera che dà attuazione a quanto disposto dall’articolo 21 della legge regionale numero 3 del 2020 “Disposizioni collegate alla legge di stabilità regionale per il triennio 2020/2022. Modificazioni di leggi regionali e altre disposizioni”.

In parole chiare, significa che nella discarica potranno essere conferiti solo «rifiuti inerti che non necessitano di preventiva caratterizzazione», ovvero rifiuti solidi edili quali possono essere terra, mattoni, intonaco, piastrelle, vetro, cioè inerti di “terra e roccia di scavo” (demolizioni e calcinacci).

Il problema del conferimento dei materiali nella discarica “Chalamy” era stato sollevato l’autunno scorso, insieme alla questione legata alla discarica di Pontey, dal Comitato “La Valle d’Aosta non è una discarica”, che tra l’altro aveva avviato una petizione in merito, e dalle altre associazioni ambientaliste presenti sul territorio regionale tra cui Legambiente VdA.

«Siamo perfettamente consci che oggi la priorità in Valle d’Aosta è un’altra, ma nello stesso tempo - afferma l’assessore regionale Albert Chatrian - abbiamo voluto approvare questa importante deliberazione che va a recepire la scelta fatta per legge solo un mese e mezzo fa. Riteniamo questa decisione un passo importante e fondamentale per avere modificato e revocato l’autorizzazione passata. La futura pianificazione e programmazione, portata avanti anche a seguito della sollecitazione che ci è arrivata dal territorio, è stata infatti quella di rivedere l’autorizzazione della discarica nella quale ci sarà spazio esclusivamente per terra e roccia da scavo!».

«Il Comitato "La Valle non è una discarica" - riferisce la portavoce Erika Standen - prende atto che il governo regionale sta procedendo con l'attuazione della Legge di Bilancio e in particolare dell'emendamento sulla discarica di “Chalamy”. Sottolineiamo che, se da una parte sono stati eliminati i codici CER dei rifiuti speciali non pericolosi, rimangono autorizzati i conferimenti di "Rocce e Terre da scavo" senza precisare che tali materiali debbano essere di origine locale» con il «rischio che la discarica possa essere in futuro utilizzata per il conferimento del materiale di scavo della Tav». «Ci aspettiamo - prosegue il comitato - che i risultati dei controlli siano regolarmente resi pubblici in tempo reale per dare garanzie alla popolazione sulla corretta gestione delle attività di conferimento e sulla qualità dei materiali conferiti a “Chalamy”».

I proprietari: “Lesi

i nostri diritti”

«Avevamo dei diritti che, secondo noi, adesso sono dei “diritti lesi”! - dice Alberto Arditi, amministratore delegato della società “Cape”, proprietaria della discarica - Quindi attendiamo di leggere il contenuto ufficiale della deliberazione e, solo successivamente, faremo le nostre considerazioni e le nostre valutazioni».

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