Le sculture di Pino Bettoni nel villaggio di Chemp a Perloz nel documentario firmato da Eloise Barbieri

Le sculture di Pino Bettoni nel villaggio di Chemp a Perloz nel documentario firmato da Eloise Barbieri
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Il caratteristico villaggio di Chemp, a sei chilometri da Perloz, rivive nelle immagini del documentario «Il mondo di Pino» della filmaker di Aymavilles Eloise Barbieri trasmesso il giorno di Natale, lunedì 25 dicembre scorso, su Rai Tre all'interno del programma televisivo Geo&Geo.

Il sogno di Angelo Giuseppe Bettoni - l'artigiano originario di Carema conosciuto come Pino - è quello di ridare una nuova vita a questo angolo della Valle del Lys attraverso la rara sensibilità artistica che lo contraddistingue e tanta passione, dando origine ad un vero e proprio museo a cielo aperto.

«Sono capitato qui per caso trent'anni fa rimanendo affascinato da questo posto incantevole, però pieno di nostalgia che faceva male al cuore. - afferma Pino Bettoni - Ho risistemato una piccola porzione di case ed essendo appassionato di sculture ho voluto riempire il villaggio di statue in legno, in ferro e in bronzo per farlo rivivere a modo mio. Con il passare del tempo altri amici artigiani provenienti da tutta Italia, come il trentino Silvano Ferretti, hanno deciso di collaborare all'iniziativa portando avanti il mio progetto».

Chemp si presenta ora come uno scrigno che custodisce opere immobili e taciturne, che accompagnano il visitatore alla scoperta del passato, dei ricordi e dei suoi personaggi facendoli riaffiorare. Come i fratelli Mirella e Pierino Fey che, vivendo ancora al villaggio, rappresentano uno spaccato della Valle d'Aosta che sta via via scomparendo.

«Lavoro per Geo&Geo da due anni e produco quattro o cinque documentari annualmente raccontando delle storie inedite e promuovendo i luoghi esteri ed italiani poco conosciuti, quali l'Afghanistan, la Groenlandia, la Val Varaita e gli angoli più preziosi e celati della Valle d'Aosta. - spiega Eloise Barbieri - Parlare di Chemp è stato un onore per me, ho conosciuto delle persone speciali cercando di rendere omaggio alle loro vite e al loro passato così duro e meritevole, a luoghi poco noti ma di una bellezza incomparabile sia dal punto di vista paesaggistico che umano, filmando queste case abbandonate che rappresentano delle piccole chiazze nel bel mezzo della natura e dei castagneti. Sono molto affezionata alla Bassa Valle, ricca di “chicche” come l'ambizioso progetto di Pino Bettoni, così semplice quanto intenso: ogni statua è ambientata in un contesto e rappresenta un pensiero, un'anima ed una storia che riportano indietro nel tempo, riscoprendone l'autenticità».

Il museo a cielo aperto conta al momento cinquantasei opere che presto saranno affiancate da un'etichetta informativa e da una mappa. Nuove sculture andranno ad animare quei piccoli scorci del villaggio strappati ai rovi e all'oblio, esaltandone l'intrinseca bellezza. «Sono molto felice di aver fatto conoscere questo gioiello al grande pubblico e della mia collaborazione con il programma, sempre molto attento e volenteroso nel far crescere i documentaristi italiani. - conclude Eloise Barbieri - Il mio prossimo filmato girato in Valle d'Aosta sarà dedicato a Cogne e verrà trasmesso in primavera sempre negli spazi di Geo&Geo».

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