Nasce un comitato per valorizzare gli storici balmetti
Si chiamerà “L’ora del buonumore”, dal nome dell’omonima via a Borgofranco d’Ivrea, l’evento zero in programma per sabato 19 e domenica 20 maggio prossimi, cui sta lavorando il neonato comitato Amis dij Balmit.
Obiettivo dell’associazione - ideata da quattro imprenditori: Marco Omenetto noto per le miasse del Farinel On the Road, Paolo Pitti con la pasticceria a base di materie prime a chilometro zero, Norman Thedy con la birra artigianale Luman Beer e Moreno Nicoletta del bed and breakfast “L’ospitalità del castello” - è la valorizzazione e promozione dei balmetti di Borgofranco d’Ivrea, cantine naturali sulle pendici della montagna della località San Germano dove un continuo flusso d’aria mantiene costante la temperatura fra gli otto e i dieci gradi per tutto l’anno.
Il primo passo sarà proprio l’evento zero, con degustazioni di prodotti enogastronomici locali, musica e incontri, in occasione del quale si vorrebbero aprire al pubblico quante più cantine possibile, grazie alla collaborazione dei proprietari. In questa prima fase, sono una ventina - su un totale di circa trecento - quelli che hanno accolto l’invito a partecipare al lancio dell’iniziativa, definita lodevole dal sindaco Livio Tola, che incoraggia i promotori perché «se anche si dovesse iniziare con soli quattro o cinque balmetti aperti, altri senz’altro si aggiungeranno in futuro».
Dal canto loro, i proprietari presenti si sono detti favorevoli all’iniziativa, pur chiedendo al comitato di farsi carico di entrate e uscite nonché delle incombenze organizzative e legali legate ai vari eventi. «Cominceremo dal piccolo - ha illustrato Marco Omenetto - ma in futuro potremmo allargarci per mantenere viva la tradizione dei balmetti, ovviamente non in contrasto bensì in collaborazione con altri enti preposti all’organizzazione di eventi». «Come imprenditori - ha aggiunto Moreno Nicoletta - metteremo in vendita i nostri prodotti nel corso della manifestazione, ma al di là di questo l’intento del comitato è quello di costituire una cassa comune in modo da retribuire i proprietari dei balmetti coinvolti e avere magari a disposizione fondi per eventuali lavori di recupero delle cantine naturali». «A legarci è proprio la passione per i balmetti, - ha fatto eco Paolo Pitti - che vogliamo ora concretizzare in modo da permettere anche ad altre persone, soprattutto visitatori dall’esterno, di godere di questo vanto tradizionale che ci accomuna e ci rende orgogliosi». Al di là dell’unicità geologica dell’area, la peculiarità dei balmetti è quella di essere stati teatro, nel corso dei decenni, di innumerevoli momenti conviviali per la comunità borgofranchese, non solo nei fine settimana in famiglia e fra amici ma anche in occasione di feste come il Carnevale. «Questo appuntamento sarà un primo banco di prova - ha concluso Norman Thedy - e in quanto tale sarà piuttosto circoscritto. In base all’esito valuteremo la possibilità di allargarci in futuro anche ai balmetti alti, alcuni dei quali sono delle vere e proprie perle».