L’alpinista di Issogne Manuel Dublanc va all’attacco dell’Elbrus Conto alla rovescia per l’impresa sulla più alta montagna europea
L’Elbrus, che con i suoi 5.642 metri è la più alta montagna europea, è il progetto di Manuel Dublanc, trentenne alpinista di Issogne. Lo si può trovare al lavoro nel bar di famiglia al supermercato Conad di Verrès. Appassionato pilota di rally, da quattro anni con alcuni amici ha cominciato a cimentarsi con l’alpinismo a tutto tondo, da quello classico alle arrampicate in falesia, dalle cascate allo sci alpinismo e alla corsa di lunga distanza in montagna. Nel suo curriculum ci sono, oltre alle vie normali ai 4mila quali Monte Bianco, Cervino e Monte Rosa, salite più impegnative come lo sperone Frendo all’Aiguille du Midi, la Cresta De Amicis al Cervino, la traversata dei Lyskamm.
Nel 2014 ha portato a termine il Tor des Géants e da allora ha partecipato a una trentina di corse in montagna.
«Mi sono appassionato all’alpinismo - racconta Manuel Dublanc - e 2 mesi fa ho pensato al Monte Elbrus, la vetta più alta del Caucaso al confine tra Russia e Georgia. E’ una delle cosiddette “seven summits” cioè una delle cime più alte dei continenti e anche la più economica da scalare».
Il suo programma prevede la partenza da Milano Malpensa per Mosca martedì 15 maggio per raggiungere con un volo interno Mineralnye Vodi e poi in pulmino Terksol, ultimo villaggio della regione.
«Una volta arrivato lì dovrò procurarmi i permessi di salita e poi arrivare ad Azau dove inizia il percorso a piedi. - continua Manuel Dublanc - Generalmente la salita avviene dopo alcuni giorni di acclimatamento, ottenuto salendo altre vette nei dintorni, ma avendo io solo pochi giorni a disposizione cercherò di arrivare già pronto lavorando in questi mesi in quota con gli sci».
La montagna non presenta particolari difficoltà tecniche, ma è pur sempre alta 5.642 metri e la scalata può diventare impegnativa per le temperature che passano da meno 4 a meno 40 gradi nel giro di poche ore e per il vento molto forte. Da Azau alcuni impianti di risalita, permettono di raggiungere quota 3.800 metri, dove si trovano una caffetteria e alcuni rifugi a disposizione degli escursionisti. L’intenzione di Dublanc è di salire la montagna una prima volta a piedi e in seguito di ripeterla con gli sci.
«Si vedrà lì in base alle condizioni meteo e alla neve presente. - conclude Manuel Dublanc - Se la meteo dovesse essere già subito favorevole cercherò la vetta anche il giorno seguente al mio arrivo perché il rischio è di non trovare una finestra di 2 giorni di bel tempo durante la mia permanenza e significherebbe non poter provare la salita, visto che devo rientrare in Italia già lunedì 28 maggio».
Il record di ascensione dell’Elbrus appartiene al fuoriclasse kazako Denis Urubko che alcuni anni fa è salito da Azau (2.400 metri circa) alla cima occidentale (5.642 metri) in 3 ore 55 minuti e 58 secondi.