Conclusi gli “show cooking” dedicati al “Modon d’or” “Bisogna alzare la qualità di tutte le forme marchiate”
Soupe à l’oignon e fontina, plumcake salato con farina di mais e ripieno di fontina, strudel di sfoglia con cavolo, prosciutto cotto e fontina. Con la preparazione in diretta di questi piatti si è chiuso ieri, venerdì 5 gennaio, ad Aosta, l’ultimo appuntamento con lo chef e la cucina dal vivo (il cosiddetto “show cooking”) di fronte al pubblico del Marché Vert Noël, nell’ambito dell’iniziativa “Modon d’Or-concorso nazionale fontina d’alpage 2017”. Nell’area archeologica del Teatro romano, a fare gli onori di casa erano lo chef Marco Toscano e la “foodblogger” Maria Pisacane.
«Si è così concluso - afferma l’assessore regionale all’Agricoltura e Risorse naturali Alessandro Nogara - l'ultimo “show cooking” di promozione della fontina che abbiamo voluto organizzare nella magnifica cornice del Marché Vert Noël per valorizzare al meglio il simbolo della Valle d’Aosta. Una iniziativa in linea con la possibilità di offrire nuove opportunità di conoscenza della filiera enogastronomica di qualità ai residenti, ma anche e soprattutto ai turisti che in questi giorni, numerosi, hanno visitato la nostra regione».
«Le attività promozionali sulla fontina, iniziate con il concorso “Modon d'or”, proseguiranno anche nel 2018. - continua l’assessore Alessandro Nogara - Innanzitutto, con un “contest” che abbiamo lanciato sui social attraverso la pagina dedicata al concorso, e rivolto a “foodblogger” italiane. Ma anche con una serie di collaborazioni con giornalisti e opinion leader del mondo enogastronomico».
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Da una parte, quindi, vi sono le forme di fontina dop del “Modon d’or”, ma anche quelle di alta montagna vendute a prezzo superiore alla media nell’ambito del progetto promosso dall’Associazione dei Proprietari d’Alpeggio - Arpav. Si vede quindi che, grazie a eventi importanti, il prezzo di vendita può superare le aspettative arrivando anche a venti euro al chilogrammo. Si potrebbe, forse, fare di più per valorizzare la fontina? «Sì, a cominciare però dalla marchiatura delle forme» suggerisce un allevatore che chiede di mantenere l’anonimato.
Non ha peli sulla lingua invece il presidente dell’Associtio régionale éléveurs valdôtains (Arev) Jean Paul Chadel che afferma: «Il “Modon d’or” va benissimo, però riguarda solo il vertice della nostra produzione. Ma alla gente che va a fare la spesa tutti i giorni quale informazioni diamo? Tutti insieme dobbiamo fare autocritica. Perché se è assodato che le migliori fontine sono, probabilmente, tra i più buoni formaggi del mondo è anche vero che tutto il nostro prodotto marchiato deve stare tra il buono e l’eccelso. Non bisognerebbe limitarsi a puntare alla sufficienza».
Fulvio Blanchet, direttore del Consorzio produttori e tutela della Dop Fontina, ammette le critiche «che ci sono sempre state per quanto riguarda la marchiatura. Adesso abbiamo in mente di cambiare la procedura per cercare di migliorare il servizio e la qualità finale. Stiamo mettendo in atto con l’Assessorato e l’Institut agricole régional un comitato tecnico di valorizzazione della fontina per istituire nuovamente l’assistenza tecnica per garantire una qualità migliore e, quindi, rendere più facile la commercializzazione e le operazioni di marchiatura. Importante sarà poi lavorare sulla qualità del prodotto finale e puntare di più sulla promozione e sulla valorizzazione».
Cosa fare allora per mettere sul mercato la fontina al prezzo giusto? L’argomento è complesso. «Il prezzo non è giusto in funzione del lavoro che fanno le aziende zootecniche. - dice il presidente della Cooperativa Produttori Latte e Fontina Mauro Trèves - Abbiamo costi elevati rispetto alle aziende di pianura. Ma se vogliamo alzare il prezzo dobbiamo lavorare sulla qualità, oltre che sull’informazione e sulla comunicazione anche fuori dalla nostra regione».