Autostrada del Bianco, rincaro «choc»: al Ministero la proposta di diluire l’aumento del 52 per cento

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Ha fatto il giro d’Italia la notizia che dal 1° gennaio 2018 il pedaggio per transitare sull’autostrada del Monte Bianco (il tratto compreso tra Aosta e Courmayeur per intenderci), sarebbe aumentato di oltre il 52 per cento (restano invariate invece le tariffe sulla Aosta-Quincinetto, gestita dalla Sav). Per la precisione l’aumento è del 52,69 per cento, «disposto anche per effetto dei mancati e/o minori adeguamenti tariffari riconosciuti alla società nel periodo 2014-2017, rispetto a quelli richiesti sulla base della convenzione vigente» si legge in una nota della concessionaria Rav.

Restano in vigore fino al 31 dicembre le agevolazioni tariffarie a favore dei pendolari e dei residenti in Valle d’Aosta (2 transiti gratuiti ogni 4 e suoi multipli, fino a un massimo di 48 transiti mensili), riservate agli utenti a bordo di mezzi leggeri (autovetture e motocicli) provvisti di Telepass. Sempre fino al 31 dicembre sono in vigore pure le altre agevolazioni Telepass già poste in essere dalle società, ovvero l’utilizzo gratuito della tangenziale di Aosta e le riduzioni di importo applicate ai transiti in entrata/uscita agli svincoli liberi di Aosta Ovest e di Morgex.

Il presidente della Regione Laurent Viérin ha definito l’aumento vergognoso, «abbiamo già concordato con i nostri rappresentanti di richiedere la convocazione urgente di un Consiglio di amministrazione della società».

Consiglio - presieduto da Stefano Fracasso - che appunto si svolgerà nella mattinata di lunedì prossimo, 8 gennaio. I vertici della Rav esamineranno una proposta, da «girare» al Ministero delle Infrastrutture: la possibilità di diluire l’aumento del 52,69 per cento su più anni. Applicando nel 2018 «solo» (si fa per dire...) il rincaro del 14 per cento (circa) che era l’ipotesi originaria. Con il consenso del Ministero la tariffa quindi verrebbe immediatamente ri-abbassata. Dal 1° gennaio 2018 per viaggiare sui 31 chilometri dell’autostrada costa di 8,40 euro; il giorno prima era di 5,60 euro.

Le reazioni

Nei giorni scorsi i sindaci della Valdigne - Stefano Miserocchi (Courmayeur), Lorenzo Graziola (Morgex), Riccardo Bieller (Pré-Saint-Didier), Loris Salice (La Salle) e Mathieu Ferraris (La Thuile) - in una nota congiunta hanno definito l’aumento «assolutamente inopportuno e dannoso per le comunità locali, per l'utenza, per tutto il sistema della Valdigne e non solo». Numerose le criticità segnalate dai Sindaci riguardanti la sicurezza stradale, in relazione a un maggiore traffico dirottato sulla Statale 26, il turismo e l'indotto economico della Valdigne. «Un prezzo così alto - spiegano - è un deterrente alla frequentazione dei territori dell'Alta Valle quale meta turistica e rischia di danneggiare gli sforzi che in questi anni sono stati fatti per creare un'offerta turistica di qualità».

Alle proteste dei Sindaci della Valdigne si uniscono quelle dei colleghi dell’Unité Grand Paradis. «Da qualche tempo i Comuni facenti capo all'Unité des Communes Grand Paradis stanno valutando un’azione per l’annosa questione che danneggia le proprie località, ovvero il pagamento dell'intera tratta autostradale sino a Courmayeur anche per coloro che, oltrepassato il casello Aosta-Est, lasciano l'autostrada all'altezza di Aymavilles all'uscita Aosta-Ovest» scrivono in una nota.

«Questo sfavorisce i residenti che lavorano fuori Valle (e non possono aderire agli sconti per le tratte fisse) e tutti coloro che utilizzano l’autostrada per andare in Piemonte o in Bassa Valle, anche per il rifornimento di merci. Ma il danno maggiore è verso i turisti e in particolare gli stranieri che scelgono la Valle d'Aosta per visitare il territorio del Gran Paradiso e il suo Parco e non sono muniti di Telepass». I Sindaci del Grand Paradis chiedono quindi di aprire «al più presto un tavolo di discussione con Rav e Regione poiché la situazione, soprattutto con i nuovi aumenti, per i Comuni dell’area Grand Paradis non è più sostenibile».

Non poteva mancare al coro delle proteste l’Adava, l’associazione degli albergatori. Il suo presidente Filippo Gérard si associa al dissenso dei colleghi, «Però non ci sto a dire ai nostri clienti, come fa qualcuno, di non prendere più l’autostrada. Piuttosto provo a fare un discorso costruttivo. Stiamo pensando alla realizzazione di un depliant, da inviare magari via mail in pdf, che indichi i siti interessanti che si possono scoprire viaggiando sulla nostra strada statale. L’autostrada è cara? Scopriamo la mobilità “slow” - conclude Filippo Gérard - e apprezziamo gli angoli suggestivi della nostra regione. Portando indotto a bar, ristoranti e attività varie».

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