«Ridurre la pressione fiscale», le proposte di Confartigianato

«Ridurre la pressione fiscale», le proposte di Confartigianato
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«La pressione fiscale resta molto alta e si colloca in un sistema fprofondamente iniquo, che dietro lo schermo del contrasto all’evasione ha imposto onerosi obblighi di comunicazione a carico delle imprese. La nostra proposta è tesa a ridurre la pressione fiscale e a semplificare il sistema tributario». Parole di Aldo Zappaterra (foto), segretario regionale di Confartigianato-Imprese che la settimana scorsa ha partecipato - a Roma - alla Giunta nazionale dell’associazione. All’ordine del giorno le proposte in materia fiscale. «Vanno eliminati gli ostacoli alla produzione garantendo, in primis, parità di trattamento nella tassazione indipendentemente dalla natura giuridica del soggetto (confermando dal 2018 l’entrata in vigore dell’Iri) - prosegue - nonché agevolando la tassazione sui redditi d’impresa incrementali. Deve realizzarsi una riduzione Irpef. Le politiche fiscali dovranno essere differenziate in ragione della dimensione aziendale ed essere ispirate alla semplificazione dei rapporti tra l’amministrazione finanziaria e i contribuenti e alla stabilità nel tempo delle norme».

«Occorre rendere pienamente operativa la tassazione per cassa del reddito delle imprese in contabilità semplificata introducendo la possibilità di riporto delle perdite; escludere dall’Imu gli immobili strumentali; introdurre la totale deducibilità dell’Imu dal reddito e dal valore della produzione ai fini dell’Irap; ridurre l’imposizione Irap mediante un progressivo incremento della franchigia per le piccole imprese. Va anche valutata la possibilità di sopprimere il tributo trasformandolo in un’addizionale al reddito d’impresa garantendo invarianza di gettito, nonché operare una chiara individuazione delle imprese prive di autonoma organizzazione e non soggette all’Irap».

Le aziende si lamentano della troppa burocrazia. «Va posto un obiettivo chiaro di reale riduzione degli adempimenti, prevedendo anche in relazione all’entrata in vigore della fatturazione elettronica un abbattimento immediato degli oneri amministrativi almeno pari al 25 per cento e attuando subito concrete azioni di semplificazione; abrogare l’obbligo di comunicazione delle liquidazioni iva e dei dati delle fatture; sopprimere la disciplina dello split payement; ridurre la ritenuta dell’8 al 4 per cento sui bonifici relativi a spese che concedono detrazioni fiscali; ridurre i tempi dei rimborsi iva; - conclude Aldo Zappaterra - incrementare a 50mila euro il limite da cui scatta l’obbligo di apposizione del visto di conformità per la compensazione di crediti di imposta».

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