Bice Foderà preside del Convitto Federico Chabod «Necessario trovare nuovi spazi per gli studenti»
Bice Foderà, sessant’anni, originaria di Brescia, è il nuovo reggente pro-tempore del Convitto regionale Federico Chabod di Aosta. Una svolta storica per l’istituzione sorta nel 1595 come Collège d’études retto dai canonici del Gran San Bernardo e che per la prima volta è stato affidato ad una donna, una docente, attualmente Dirigente scolastico del Liceo Scientifico e Linguistico Edouard Bérard di Aosta, che possiede una grande esperienza nel mondo della scuola, con un ricco bagaglio professionale e umano in tutti i cicli scolastici.
La professoressa Bice Foderà è entrata in servizio ufficialmente il 1° gennaio subentrando a Nello Notari che era al timone del Convitto da settembre del 2010, dopo Carlo Champvillair, storico preside del Federico Chabod.
«Sono entusiasta di poter portare al Convitto la mia esperienza. Ho accettato subito l’incarico che mi è stato proposto dalla Sovrintendenza, dando la disponibilità a dare il mio contributo a questa importante istituzione valdostana», commenta la nuova reggente che rimarrà in carica fino al 31 agosto e che al momento si divide tra i due incarichi.
«E’ una bella sfida per un docente che, dopo aver maturato varie esperienze in scuole diverse - l’infanzia e la primaria a Saint-Pierre, poi l’infanzia, la primaria e la secondaria di primo grado a Villeneuve e infine il passaggio alle superiori - può ora lavorare in una realtà così importante per il territorio. Mi piace non solo interessarmi ai nuovi progetti ma soprattutto conoscere persone nuove, lo considero fonte di grande arricchimento umano. - dice la preside - Devo ringraziare Nello Notari che si è prestato ad accompagnarmi in questo nuovo percorso; credo si tratterà di un’esperienza molto arricchente che sto già affrontando con molto entusiasmo. La peculiarità del Convitto è poter vedere i ragazzi in un ambiente non solo scolastico ma educativo nel suo complesso. Sono circondata da figure professionali che operano con i giovani a 360 gradi, con un grande senso di appartenenza alla struttura: questa è una grande risorsa ai fini educativi».
Il Convitto Chabod ha infatti questa peculiarità: oltre ad ospitare cento convittori, tutti ragazzi e ragazze delle superiori, offre un servizio di dopo-scuola che propone anche attività ludiche, sportive e musicali.
«E’ un’offerta molto ampia: le famiglie possono contare non solo sull’aiuto quotidiano per i compiti ma su proposte culturali e di svago molto diversificate, sempre seguiti da operatori di altissima professionalità, con grandi doti di umanità e disponibilità. - afferma ancora Bice Foderà - Mi sto rendendo conto che chi lavora in Convitto deve avere doti particolari, perché si opera in un ambiente molto diverso da quello delle scuole; i ragazzi vengono presi in carico a 360 gradi, seguiti nella crescita e anche nelle loro problematiche. Si crea una vera palestra di vita per i ragazzi che sono lontani dalle famiglie per vari motivi e passano da noi intere giornate».
I semiconvittori attualmente sono 362: 132 delle scuole elementari, 113 delle medie e 117 delle superiori. «Pranzano da noi, poi si dedicano allo studio e dopo una piccola pausa svolgono le altre attività» spiega ancora la Preside.
La nuova reggente pro-tempore rimarrà in carica solo otto mesi ma vuole comunque sottolineare l’importante problema che aveva già rimarcato il suo predecessore, cioè la mancanza di spazi per poter ampliare l’offerta ai convittori.
«L’attiguo edificio del Saint-Benin sarebbe la soluzione ideale per andare incontro alle esigenze educative delle famiglie valdostane. Il Convitto non riesce mai a soddisfare tutte le richieste. - conclude Bice Foderà - Si tratta però di una struttura che andrebbe completamente ristrutturata e, anche se si dovesse sbloccare la situazione, occorrerebbero anni prima di poterla utilizzare».