All’ultima Fiera di Sant’Orso il talento di Matteo Colliard ha nuovamente incantato
All’ultima Fiera di Sant’Orso il banco in via Porta Pretoria ad Aosta di Matteo Colliard, 21 anni, di Hône, è stato uno di quelli più ammirati. «Ho portato una mezza dozzina di pezzi - racconta l’artigiano peraltro già premiato nel 2014 come il più promettente giovane - ricavati da radici di castagno molto vecchie, consumate dal sole e dagli agenti atmosferici. Seguendo la forma di tali radici ho raffigurato degli alpinisti su una cascata di ghiaccio e altre scene ambientate in montagna». Matteo Colliard è dotato di un talento naturale: fin da piccolo amava disegnare, è completamente autodidatta - non ha seguito nessun corso -, non ha ereditato, come spesso accade, la passione da qualche famigliare e scolpisce da quando aveva 14 anni. «Inizialmente - dice Matteo Colliard - tentavo di prendere spunto dalle opere di altri per poi riprodurle. Ora voglio seguire un mio percorso per dare libero sfogo alla fantasia». Per Matteo Colliard, che ora esercita l’attività di geometra dopo aver fatto per 2 anni il tornitore meccanico, la scultura potrebbe trasformarsi da hobby in professione? «Me lo chiedono in tanti, - risponde - ma ho notato che la richiesta non è così consistente. Perciò, anche se non mi posso lamentare di come è andata l’ultima Fiera di Sant’Orso, credo che sia difficile riuscire a vivere solo di scultura». Per la prossima edizione della Foire il giovane artigiano ha già qualche idea per delle nuove opere? «Assolutamente no, dopo la Fiera di Sant’Orso non scolpisco nulla per 2 o 3 mesi. D’altro canto durante l’anno non ho molto tempo per la scultura, attività alla quale riesco a dedicare qualche serata in settimana nel mio laboratorio sotto casa. Ecco perché, nonostante qualcuno me lo chieda, non accetto molti pezzi su commissione».