“Araldi e tamburi”: così è nata la musica della kermesse
Nei settant’anni del Carnevale Storico di Verrès sono racchiuse tante storie che meritano di essere raccontate. Una di queste è quella del gruppo degli “Araldi e tamburi”, valore aggiunto indispensabile per sottolineare l’unicità del fascino dei costumi medievali e dei tanti personaggi che compongono il lungo corteo storico.
«L’accompagnamento musicale - illustra l’attuale capo araldo Raffaele Evangelisti - è frutto di un grande impegno da parte del gruppo ed affonda le sue radici già nelle prime edizioni del Carnevale». Nei primi anni, a suonare non erano che due trombe e due tamburi per rievocare l’atmosfera propriamente cavalleresca. Poi, ormai oltre cinquant’anni fa, un verreziese fece la differenza. «Fu Claudio Bertolin a valorizzare questo gruppo, scrivendo i primi squilli per quindici musici. L’idea arrivò dopo aver assistito a un evento in Liguria, tra l’entusiasmo dei partecipanti. - continua Raffaele Evangelisti - Quelle musiche vengono ancora eseguite non solo in sfilata, ma in qualsiasi occasione veda Caterina e Pierre coinvolti durante l’anno».
L’ impegno è senza dubbio notevole: «Le prove iniziano circa un mese e mezzo prima del veglionissimo di apertura di gennaio e poi proseguono per tre volte alla settimana» conferma Raffaele Evangelisti.
Il gruppo conta ora trentaquattro elementi e fondamentale è senza dubbio la figura del Capo Araldo. In questi decenni, a calarsi in questo ruolo, dopo il compianto Claudio Bertolin, sono stati Aurelio Perruchon, Franco Duclair, Emilio Prola, Piero Prola, Marco d’Herin, Diego Da Ros, Dario Prola, Stefano Giovanzana, Jean Pierre Perruchon e Raffaele Evangelisti.
Così, anche il repertorio degli squilli si è via via ampliato portando i frutti della ricerca musicale di Aurelio Perruchon, Dario Prola e Raffaele Evangelisti che annuncia che «quest’anno, come gruppo di araldi e tamburi, ci sarà un omaggio speciale a Caterina settantesima e a Claudio Bertolin, fondatore del nostro gruppo». Tra squilli di trombe e rulli di tamburi, troverà eco la storia di amicizia e passione di questa compagine così speciale nel panorama carnevalesco valdostano nonché il sempre vivo ricordo dell’amico e compagno Silvio Prola.