Torre piezometrica, palestra per l’arrampicata senza riscaldamento: si cerca una soluzione
Mercoledì prossimo, 18 dicembre, si terrà un incontro tra i referenti del Cral Cogne e quelli dell’associazione Lo Contrebandjé per risolvere la questione del riscaldamento spento nella palestra di arrampicata nella Torre piezometrica di Aosta. Temperature rigide che di fatto impediscono lo svolgimento dell’attività sportiva, tanto che in genitori dei ragazzi che frequentano i corsi di arrampicata organizzati da Lo Contrebandjé hanno raccolto una cinquantina di firme affinché il problema trovi una rapida soluzione. La petizione è stata inviata oltre che i presidenti del Cral Cogne Giorgio Giovinazzo e de Lo Contrebandjé Cristian Bredy anche al presidente della Regione Renzo Testolin e a quello di Vallée d’Aoste Structure Henry Calza, ovvero gli entri proprietari del fabbricato. Non a caso Cristian Bredy auspica che Vallée d’Aoste Structure e Regione possano contribuire a sbloccare una situazione di stallo. Non la pensa così Giorgio Giovinazzo, secondo cui «E’ una controversia tra privati e tirare per la giacchetta la proprietà non ha alcun senso. Ritengo che sia un’ulteriore forzatura aggiunta a tutte le montature fin qui rappresentate che non fanno altro che continuare a mettere in imbarazzo una realtà come il Cral Cogne che ha un secolo di storia ed è impegnata a 360 gradi nello sport e nel sociale senza “se” e senza “ma”. L’augurio è che si possa addivenire a una soluzione chiarificatrice della controversia». Secondo la ricostruzione di Cristian Bredy «Da 2 anni alla Torre Piezometrica abbiamo un contratto con il Cral Cogne e abbiamo realizzato delle strutture di arrampicata. Abbiamo investito senza fondi pubblici per realizzare questo impianto che ha grandi potenzialità. Purtroppo già l’anno scorso il periodo invernale è stato critico, perché all’interno dei locali le temperature erano bassissime. Perciò è iniziato un confronto con il Cral Cogne perché non potevamo svolgere le attività rischiando di perdere parte della clientela come è avvenuto. La situazione si è ripresentata quest’anno». Cristian Bredy riferisce che «All’interno della Torre ci sono 2 sale. Abbiamo iniziato con quella didattica, inaugurata 2 stagioni fa, per la quale è stato stipulato un contratto tuttora in essere. Poi a dicembre 2023 è stata realizzata la sala boulder in accordo con il presidente del Cral Cogne Giorgio Giovinazzo e dovevamo arrivare a firmare un contratto anche per questa. Però sono iniziati i problemi per il riscaldamento in entrambe le sale. Così non è stato firmato il secondo contratto, perché non siamo arrivati a una soluzione condivisa. Questo inverno il problema si è ripresentato. Quindi abbiamo pagato l’affitto fino a ottobre e a novembre abbiamo avvisato che se non fosse stato acceso il riscaldamento avremmo continuato a non pagare, visto che le temperature sono inferiori ai 4 gradi centigradi». Dal canto suo, il presidente del Cral Cogne Giorgio Giovinazzo sostiene che «Sono parecchi mesi che abbiamo chiesto all’associazione Lo Contrebandjé di lasciare i locali della Torre piezometrica e sgomberare l’attrezzatura per inadempienza contrattuale sotto più profili. I corsi di arrampicata non avrebbero dovuto essere avviati». Secondo Giorgio Giovinazzo tra le principali inadempienze contrattuali rilevate, c’è il mancato tesseramento al Cral Cogne della maggior parte di coloro che frequentano la palestra di arrampicata, che «Spetta da contratto all’associazione Lo Controbandjé. Solo 9 dei 52 firmatari della lettera di protesta sono tesserati e a loro abbiamo già offerto un anno di corso gratuito in un’altra struttura riscaldata e attrezzata». Oltre a ciò, aggiunge Giorgio Giovinazzo, «In 3 anni l’associazione ci ha pagato circa il 15 per cento del contributo spese pattuito e ha occupato una parte della Torre con la sala boulder che non è prevista dal contratto». Replica Cristian Bredy: «Abbiamo comunicato a tutti gli iscritti che dovevano andare a tesserarsi al Cral Cogne, il tesseramento però non è compito nostro».