Stop ai soldi per la poderale del Col Ranzola, i fondi dirottati verso Capanna Carrel e il Museo della Canapa

Stop ai soldi per la poderale del Col Ranzola, i fondi dirottati verso Capanna Carrel e il Museo della Canapa
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La Giunta regionale ha definanziato per 2,7 milioni di euro l'intervento per realizzare una strada poderale sul Col Ranzola, che collega Brusson a Gressoney-Saint-Jean, destinando 2,1 milioni ai lavori per la nuova Capanna Carrel, sul versante italiano del Cervino, e 650 mila euro per il progetto «Ecomuseo della canapa e del telaio» del Comune di Champorcher.

I 2,7 milioni sono «risorse del Fondo montagna del 2023» e «la fine dei lavori» per la strada, «oggi situata attorno al 2029, ci ha obbligato a rimodulare questo intervento distribuendo diversamente le risorse», ha detto l'assessore alle Politiche nazionali per la montagna Luciano Caveri, durante la consueta conferenza stampa della Giunta regionale per illustrare i principali provvedimenti adottati.

La decisione è arrivata all'esito di una «interlocuzione con il Comune di Gressoney-Saint-Jean che è capofila, assieme al Comune di Brusson», ha precisato l'assessore Caveri. «Tengo a dire - ha aggiunto Luciano Caveri - che si ritiene comunque che questo intervento resti importante. Nella delibera che abbiamo approvato oggi si dice confermata comunque la volontà di finanziare la realizzazione del collegamento intervallivo fra i comuni di Brusson e Gressoney-Saint-Jean anche mediante risorse europee e statali e regionali ancora da individuare».

«Si tratta quindi - ha spiegato il presidente della Regione, Renzo Testolin - di un riposizionamento tecnico perché le tempistiche per spendere i soldi che sono messi a disposizione dal Fosmit non sono sufficienti per chiudere il percorso del col Ranzola. Il percorso è già stato finanziato parzialmente anche con risorse regionali, e troverà una copertura nei prossimi mesi. Invece si dà corso a due iniziative molto importanti, una per salvaguardare il contesto alpinistico e l'altra invece per valorizzare un intervento che il Comune di Champorcher ha già fatto anche con soldi propri su questa Maison de Thomas».

«Possiamo dire che con l'estate del prossimo anno, con l'inizio dell'estate del prossimo anno, la Capanna Carrel verrà completata. Non sappiamo ancora se potrà già essere adoperata nella parte finale della stagione estiva. Fatto sta comunque che le imprese che hanno già lavorato in questi mesi hanno chiuso la 'scatola' del rifugio. Ci sono poi tutta una serie di elementi accessori, compresi alcuni paramassi ma soprattutto compresa la piazzola dell'elicottero: quella è anche una zona di soccorso alpino particolarmente significativa». Così l'assessore Luciano Caveri illustrando la situazione dei lavori al rifugio alpino per i quali la Giunta regionale ha destinato 2,1 milioni di euro del Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane-Fosmit, prima assegnati al progetto della strada sul Col Ranzola, per evitare di perdere il finanziamento.

«Avevamo già - ha ricordato l'assessore Caveri - un intervento sulla Capanna Carrel, indispensabile sul versante italiano del Cervino per gli alpinisti che decidono di scalare quella cima. Purtroppo, questa struttura era invecchiata e quindi era necessario rimetterla in sesto ed era quanto previsto con i circa 1,6 milioni nei programmi Interreg Italia Svizzera. Tuttavia, nel momento in cui era già tutto pronto per l'inizio dei lavori, sono risultati necessari degli approfondimenti geologici realizzati dall'Università di Vienna ed è emersa la necessità di spostare la capanna, più in basso. Questo naturalmente ha da una parte diminuito larga parte dei finanziamenti di Italia-Svizzera, perché bisognava presentare la rendicontazione entro la fine dello scorso anno. Resteranno circa 300 mila euro che arriveranno da questa operazione transfrontaliera, ma abbiamo deciso di spostare, togliendo la somma per così dire, al Ranzola e l'abbiamo messa sulla Capanna Carrel, perché nel frattempo ha avuto un aumento dei costi dovuto proprio allo spostamento. Di fatto non è più una ristrutturazione ma si tratta di una costruzione di una nuova struttura che costerà circa 4 milioni di euro. Quindi da una parte avevamo già messo 1,6 milioni sul Fosmit, aggiungiamo 2,1 milioni di euro più 300mila che arriveranno da Interreg Italia-Svizzera».

«Uno degli elementi curiosi dello studio geologico effettuato dall'Università di Vienna - ha riferito Luciano Caveri - è che quella zona non ha permafrost, quindi è proprio roccia intera, senza avere, come in altre montagne, questo strato di ghiaccio sottostante la roccia».

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