La stagione di Cervinia è partita con il botto Neve, tanti sciatori e sempre più piste aperte
Nonostante la scarsità di neve che ha contraddistinto l’ultimo mese, interrottasi con le recentissime precipitazioni, arrivano ottimi dati da Cervinia sull’afflusso di sciatori in questo inizio di stagione. «Dalla riapertura degli impianti per lo sci tutti gli indici segnano valori positivi. - commenta l’amministratore delegato della Cervino Spa Federico Maquignaz - Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno abbiamo registrato un +7% di presenze, +4,2% di primi ingressi e incrementato il fatturato del 26%».
Numeri estremante incoraggianti considerando anche il fatto che fino a sabato 9 novembre era possibile sciare solo sul versante svizzero. «Nonostante un fine ottobre e un inizio novembre caratterizzati da temperature diurne sopra lo zero, siamo riusciti grazie all’innevamento programmato e alla neve conservata sotto i teli dalla scorsa stagione ad aprire la parte alta della pista del Ventina sabato 9 novembre. - sottolinea Federico Maquignaz - Ora dovremmo analizzare bene il rapporto costi/benefici dello “snowfarming” per decidere come sfruttare al meglio questa tecnica».
La conservazione del manto nevoso sotto gli speciali teli termoisolanti era un’innovazione introdotta dalla Cervino Spa in occasione delle gare di Coppa di Mondo di sci alpino previste negli ultimi anni e non disputate per maltempo. «Negli ultimi 2 fine settimana abbiamo avuto condizioni meteo ottime e un manto nevoso eccellente. prosegue Federico Maquignaz - Se quest’anno avessimo avuto in calendario lo “speed opening” si sarebbe potuto svolgere regolarmente. Su questo fatto dovremmo ragionare insieme alla Zermatt Bergbahnen e al Comitato organizzatore dell’evento. Forse non eravamo proprio tutti dei pazzi a immaginare una gara che, per me, avrebbe un grande ritorno di immagine».
Intanto da mercoledì scorso, 20 novembre, hanno aperto al pubblico le seggiovie Plan Maison, Fornet e Bontadini, con le relative piste adiacenti, che vanno ad aggiungersi alla parte alta del Ventina innevata e a disposizione degli sciatori già da una settimana. E’ entrato in vigore anche lo skipass italiano, al costo di 55 euro, che permette di sciare solo sulle piste di Breuil-Cervinia. È invece necessario il giornaliero internazionale per usufruire degli impianti di risalita di Zermatt.
Dalla Valtournenche, inoltre, arrivano ottime notizie anche per il prossimo futuro. «La stagione è iniziata bene e la nevicata degli ultimi giorni è sicuramente un fatto positivo. - commenta Chantal Vuillermoz, assessora comunale al Turismo di Valtournenche - L’Amministrazione sta lavorando sui vari eventi e manifestazioni non solo per l’inverno, ma anche per cercare di destagionalizzare i flussi turistici e aumentarli in quelli meno richiesti dai nostri ospiti. Grande importanza avrà la tappa di Coppa del Mondo di snowboard cross in calendario venerdì 13 e sabato 14 dicembre prossimi. Possiamo già contare su un buon numero di prenotazioni per questa stagione. Inoltre, stiamo già pianificando le azioni di promozione per la prossima estate».
Il primo bilancio della situazione è positivo anche da parte del Consorzio degli operatori turistici del Cervino che sottolineano come i turisti abbiamo scelto la conca del Breuil come meta per i loro primi fine settimana sugli sci e come quasi tutte le attività riapriranno entro i primi di dicembre. Se il Bar Yeti, particolarmente colpito dall’alluvione dello scorso giugno, tornerà in attività presumibilmente entro la metà del mese prossimo, resta ancora incerta la riapertura del noleggio il cui magazzino era stato invaso dal fango.
Federico Maquignaz e il delegato zonale di Adava Matteo Zanetti tagliano corto su alcuni malumori riguardante una presunta scarsità di alberghi aperti in questo periodo. «Il numero di camere disponibili attualmente è più che sufficiente per la domanda» dichiara Matteo Zanetti.
«Gli impianti ormai tengono aperto per 11 mesi l’anno. - sottolinea Federico Maquigaz - Stiamo ragionando insieme al Comune e al Consorzio su come stimolare quelle strutture, non solo gli alberghi, che chiudono per alcuni mesi a ridurre il periodo di inattività. È un tavolo di lavoro già aperto. Ad oggi non vedo criticità su questa tematica».