Il mistero del soldato “scomparso” a Salonicco
Damien Lucianaz, nato a Charvensod il 17 aprile 1894, era arruolato come soldato di fanteria quando morì il 20 novembre 1917 durante la Prima Guerra Mondiale sul cosiddetto “fronte macedone” e venne sepolto a Salonicco, in Grecia. Oltre 100 anni dopo, sulla sorte di quel ragazzo sfortunato si è aperto un singolare caso diplomatico. A sollevarlo è stata la meritevole iniziativa dell’Amministrazione comunale di Charvensod che, circa un anno e mezzo fa, ha deciso di attivarsi per riportare a casa le sue spoglie.
«Damien Lucianaz è il Caduto di Charvensod della Prima Guerra Mondiale sepolto più lontano da casa e rimpatriarne i resti avrebbe un forte valore simbolico: - spiega il sindaco Ronny Borbey - attraverso lui si intendono onorare tutti i giovani che hanno sacrificato la loro vita in guerra; riportare a casa lui è un modo per riportarli a casa simbolicamente tutti».
Con il necessario consenso degli eredi del defunto, è così partito il lungo iter burocratico che ha condotto nello scorso mese di ottobre alle operazioni di riesumazione nel cimitero militare italiano di Salonicco, con tanto di urna avvolta dal tricolore partita appositamente dall’Italia per accogliere i resti del soldato. Il problema è che dentro la tomba non è stato trovato niente. Il Ministero della Difesa italiano - che è sempre coinvolto direttamente nelle operazioni di rimpatrio dei soldati caduti in guerra - ha quindi chiesto immediatamente spiegazioni all’ambasciata e al Consolato onorario d’Italia a Salonicco, da cui si attende una risposta ufficiale che spieghi l’accaduto.
«I soldati caduti hanno diritto a una sepoltura identificata in perpetuo, quindi l’assenza dei resti deve essere adeguatamente giustificata. - chiarisce il sindaco Ronny Borbey - Le autorità competenti hanno ora avviato un’indagine per capire cosa sia successo. Dai dati in nostro possesso risulta che Damien Lucianaz sia morto in ospedale, che sia stato sepolto in quella tomba nel cimitero italiano di Salonicco e che da lì non sia mai stato traslato. Un’ipotesi potrebbe essere che, essendo deceduto di tifo, siano stati presi accorgimenti per evitare il propagarsi dell’epidemia e accelerare la decomposizione del corpo: in questo caso ciò che rimane di Damien Lucianaz sarebbe effettivamente in quella terra».
In attesa dei chiarimenti da parte delle autorità competenti, il Comune ha intanto chiesto e ottenuto di ricevere proprio un po’ di quella terra proveniente dalla sua tomba da porre nel Memoriale dei Caduti che sarà inaugurato sabato prossimo, 30 novembre, nell’ambito dell’iniziativa Nos Racines.
La giornata prevede alle 10, al Monumento ai Caduti le celebrazioni per il 60esimo anniversario del Gruppo Alpini di Charvensod, ai quali verrà donata un’opera d’arte realizzata dall’artista di casa Fabio Cuffari. La cerimonia si aprirà con la Resa degli Onori e la piantumazione dell’albero del Centenario dell’Associazione Nazionale Alpini, con la presenza della Fanfara Ana della Sezione Valdostana. A seguire, nella chiesa parrocchiale, si terrà la Messa in suffragio degli “Alpini andati avanti”. Alle 11.30 al cimitero verrà inaugurato il Memoriale dei Caduti, realizzato all’ingresso della struttura e destinato ad accogliere i Caduti delle due Guerre Mondiali e la “Terra di Schio e Salonicco”.
Alla celebrazione sarà presente una delegazione di Alpini, di Fanti e dell’Amministrazione comunale di Schio, dove è sepolto il caduto Romain Blanc, che porteranno anch’essi della terra che verrà simbolicamente accolta nel Memoriale dei Caduti, insieme a quella di Salonicco. Nella primavera 2025 è invece prevista la collocazione del Memoriale di tre Caduti di Charvensod della Seconda Guerra Mondiale.