Banca d'Italia: il Pil aumentato di 0,6 punti, più della media nazionale Occupazione su di 1,2 punti ma la cassa integrazione è raddoppiata

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L'attività economica in Valle d'Aosta nella prima parte del 2024 ha continuato a espandersi, seppure in misura più contenuta rispetto a quanto registrato nell'anno precedente. L'indicatore trimestrale dell'economia regionale (Iter), elaborato dalla Banca d'Italia, mostra per il primo semestre dell'anno un aumento del prodotto dello 0,6 per cento, una variazione superiore a quella media nazionale. Lo riporta il rapporto «Economie regionali» relativo alla Valle d'Aosta presentato ieri - venerdì 15 - nella filiale di Banca d'Italia di Aosta.

I servizi, settore chiave per l'economia regionale, "hanno sostenuto la crescita; il comparto turistico, in particolare, ha beneficiato dell'incremento del numero di visitatori dall'estero". Nell'industria "si è registrata una marginale espansione, a cui ha contribuito la ripresa delle esportazioni, in particolare di macchinari e bevande; nel comparto siderurgico le vendite all'estero sono ancora calate, ma in misura nettamente più contenuta rispetto allo scorso anno".

Nelle costruzioni l'attività "è rimasta sui livelli elevati del 2023; il progressivo esaurirsi del sostegno fornito dal Superbonus è stato controbilanciato dal graduale avanzamento dei progetti previsti dal Pnrr. La spesa per investimenti delle imprese è risultata in calo. Nei primi 6 mesi del 2024 i finanziamenti al settore produttivo sono diminuiti e tale tendenza è proseguita anche nei mesi estivi. La rischiosità del credito, dopo essere aumentata nella seconda metà del 2023, si è mantenuta sui valori registrati nello scorso dicembre".

Nel primo semestre del 2024 il numero di occupati ha continuato a crescere (1,2 per cento rispetto al corrispondente periodo del 2023), anche se in misura inferiore rispetto allo scorso anno.

L'andamento "è stato sostenuto soprattutto dai servizi in particolare dai comparti del commercio, degli alberghi e della ristorazione".

Tuttavia "sull'andamento dell'occupazione continuano a pesare le difficoltà nel reperimento di personale”. Al tempo stesso "nei primi 9 mesi dell'anno il numero di ore autorizzate di cassa integrazione e di Fondi di solidarietà è stato di poco superiore a 396.000, più del doppio rispetto allo stesso periodo del 2023. A tale incremento ha contribuito la significativa crescita della cassa integrazione ordinaria, riconducibile principalmente al comparto metallurgico e circoscritta alla prima parte dell'anno".

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