Regionali e Comunali il 28 settembre 2025 Ma ai sindaci non piace l’election day

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Entra nel vivo il conto alla rovescia per le elezioni del prossimo autunno. Ora c’è una data: domenica 28 settembre 2025. Con ogni probabilità sarà questo il giorno che porterà i valdostani alle urne il prossimo anno. E sarà un «election day»: al voto sia per il rinnovo del Consiglio Valle che per i consigli comunali della maggioranza dei municipi valdostani, Aosta compresa.

Mentre in Regione proseguono le trattative - mai realmente messe da parte nonostante la difficoltà a trovare un’intesa - per cambiare la legge elettorale e soprattutto ripristinare le 3 preferenze (la normativa attuale prevede la preferenza unica, che non piace quasi più a nessuno), sul territorio si fanno le prime ipotesi sui candidati alla fusciacca.

Quel che è sicuro è che ai sindaci in carica l’election day non piace. Se ne è parlato in una riunione a porte chiuse al Celva. Ed è emerso che la maggior parte avrebbe preferito separare il voto dalle Regionali e farlo slittare all’inizio del 2026. Principalmente per due motivi. Le elezioni comunali a settembre catapulteranno i sindaci neo eletti, alla prima esperienza, direttamente alla prova più difficile: la redazione del bilancio. Ciò che si vorrebbe evitare.

La seconda ragione è più politica: come è già successo cinque anni fa, la concomitanza delle elezioni regionali svuota le liste in corsa nei Comuni. Il seggio a Place Deffeyes è sicuramente più ambito: molti preferiscono tentare il «bersaglio grosso» piuttosto che candidarsi a «una vita da mediano» in Municipio. Lo testimoniano le tante liste uniche in Comuni di prima fascia alle ultime elezioni.

Perplessità che sono state esplicitate a Palazzo regionale, ma che evidentemente non hanno trovato terreno fertile.

La decisione di mantenere insieme elezioni regionali e comunali è politica, non ci sono impedimenti di carattere giuridico su slittamenti o anticipi, questione che alla fine non è mai stata approfondita più di tanto.

Parallelamente c’è un’altra partita aperta tra Regione e Comuni: il limite dei tre mandati dei Sindaci. Su questo in Consiglio Valle vi sono, come dire, sensibilità diverse. Movimenti e partiti più rappresentati nei Comuni sembrerebbero piuttosto favorevoli all’abolizione del limite. Così i Sindaci rimangono in Municipio e non si aggiungono candidati - e concorrenti - alle Regionali. Di avviso opposto le forze meno presenti nei consigli comunali: il limite dei mandati favorisce il ricambio, e magari questa è la volta buona anche per loro.

Aspettando il parere

«E con domani (giovedì 14 novembre, ndr) saranno 29 giorni dalla nostra richiesta di far chiarezza sull’articolo 3 comma 3 della legge regionale 21 del 2007 in base alla quale: “Chi ha ricoperto per due legislature consecutive cariche all’interno della Giunta regionale non è, allo scadere della seconda legislatura, eleggibile all’interno della Giunta nella successiva legislatura. E’ consentito ricoprire una carica all’interno della Giunta nella terza legislatura consecutiva, se in una delle due legislature precedenti la carica ricoperta ha avuto durata inferiore a due anni, sei mesi ed un giorno”». Così ha scritto su Facebook, nei giorni scorsi, Erika Guichardaz, consigliera regionale di Progetto Civico Progressista.

«Basta leggersi la relazione alla legge e i resoconti del Consiglio per capire che la volontà politica è molto chiara. Non puoi ricoprire in eterno quel posto. Scollati…» .

«Gli uffici del Consiglio regionale si esprimano in merito alla possibilità per il presidente della Regione Renzo Testolin e l’assessore Luigi Bertschy di ricoprire un posto nel prossimo Governo regionale in caso di rielezione nel 2025». E’ quanto avevano chiesto le consigliere di Pcp Erika Guichardaz e Chiara Minelli, che il 15 ottobre scorso avevano presentato al Presidente del Consiglio Alberto Bertin una richiesta di chiarimento.

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