“Profilassi anti-bronchiolite: si scelga tenendo conto del rapporto rischi/benefici”
Riceviamo e pubblichiamo una nota di Movimento Valle d’Aosta Futura e associazione Comilva in merito alla profilassi contro la bronchiolite: «Per il secondo anno consecutivo dall’approvazione della delibera numero 1307 del 2023, la Valle d’Aosta attiverà da novembre 2024 la campagna di immunizzazione per proteggere i neonati dalle eventuali complicanze respiratorie legate al virus respiratorio sinciziale (VRS), una delle principali cause della bronchiolite che può colpire bambini soprattutto nei primi sei mesi di vita. La profilassi verrà somministrata a tutti i nuovi nati direttamente in ospedale prima della dimissione, utilizzando Nirsevimab, prodotto da Sanofi e Astrazeneca: non un vaccino, ma un anticorpo monoclonale che come tale può avere effetti avversi. Il Movimento Valle d’Aosta Futura e l’Associazione Comilva Odv Valle d’Aosta sottopongono all’attenzione delle Autorità Sanitarie Locali: 1) Il parere sfavorevole espresso dall'Istituto Superiore di Sanità con nota del Presidente Rocco Bellantone il quale ha dichiarato che il farmaco «ha mostrato un modesto effetto in termini di riduzione dell'ospedalizzazione e non essendo del tutto privo di rischi non pare giustificata la decisione di somministrarlo a tappeto a tutta la popolazione neonatale”. 2) I risultati di tre studi randomizzati controllati e la rianalisi di dati degli studi clinici di Astrazeneca e Sanofi, pubblicati dalla rivista giapponese Med Check ,nei quali si evidenzia che i neonati sani trattati con Nirsevimab presentavano un tasso di mortalità più elevato, probabilmente legato agli effetti avversi, tra cui trombosi, causati dal farmaco. Ricordiamo a tutti i genitori che la profilassi non è obbligatoria; che è fondamentale informarsi adeguatamente e correttamente per esercitare una scelta consapevole che tiene conto del rapporto rischi/benefici; che è possibile prevenire l’infezione rispettando le norme di comportamento utili nella prevenzione di tutte le infezioni respiratorie. Considerato infine che quasi il 100 per cento dei neonati viene infettato entro i tre anni di età e la maggior parte guarisce senza trattamento; poiché chi rischia di più una forma grave di malattia sono i bambini nati prematuri o affetti da cardiopatie congenite, displasia broncopolmonare, anomalie congenite delle vie aeree o con immunodeficienze, invitiamo le Istituzioni Regionali ad applicare con rigore il principio di precauzione, sospendendo l’offerta massiva di questi prodotti a tutti i neonati prima delle dimissioni dal reparto neonatale e alla fascia pediatrica e alle altre coorti interessate dalla campagna prevista per il periodo in corso. Confidiamo nel senso di responsabilità!».