Usl: «Nel report Agenas buoni risultati dell'Ospedale “Parini”»
Nel report Agenas sul Programma nazionale esiti (Pne) 2024, riferito all'attività ospedaliera dell'anno scorso e presentato martedì scorso, 29 ottobre, l'Ospedale regionale di Aosta ottiene «buoni risultati, e in miglioramento, per quanto riguarda la Neurologia e la Pneumologia (le mortalità a 30 giorni dopo l'Ictus e quella dopo la Broncopneumopatia cronica ostruttiva sono quasi la metà rispetto alla media italiana)». Lo segnala l'Usl della Valle d'Aosta. «La Cardiologia si conferma in “verde scuro” (ottimale) per l’alta capacità di trattare i pazienti attraverso l’intervento di angioplastica entro 90 minuti dall’infarto. - prosegue l’Usl - Il quadro complessivo risente però negativamente degli effetti dei volumi di attività connessi alla demografia della Valle d’Aosta. Depurato degli indicatori sui volumi di attività».
«In questo report relativo all’attività dell’anno scorso, Agenas fotografa un importante miglioramento in due settori del nostro Ospedale, Nervoso e Respiratorio, che raggiungono l’area di massimo punteggio, dove si conferma anche la nostra Cardiologia. - spiega il direttore generale dell’Usl Massimo Uberti - Il quadro complessivo appare in chiaroscuro ma in realtà, depurato dagli effetti negativi di volume sugli indicatori e mantenendo invece quelli con i parametri di salute, la situazione appare decisamente diversa, e molto positiva. In particolare questo aspetto è evidente per la Chirurgia oncologica, in “rosso” (negativo) pur in presenza di risultati di salute ottimali misurati dagli stessi indicatori, perché non raggiungiamo il numero minimo di casi all’anno previsti . Depurando dal dato sui volumi, il quadro diventa ottimale visto che i dati di sopravvivenza per gli interventi sulla mammella, per il colon e il polmone sono molto buoni».
Il dottor Guido Giardini, direttore della Neurologia all’Ospedale “Parini” di Aosta, sottolinea che «i dati sull’ictus appena pubblicati sono molto positivi. La mortalità a 30 giorni dopo un’ischemia cerebrale scende dall’11% (media italiana 9,4%) al 5,9%».
Fattori negativi evidenziati nel report: la percentuale troppo alta di parti cesarei e la percentuale troppo bassa di pazienti dimessi entro 3 giorni per colecistectomia. «E’ stato aperto un audit con Agenas sul tema dei parti cesarei. - rivela il dottor Livio Leo, direttore della Ginecolegia e Ostetricia al Beauregard - Stiamo lavorando a un miglioramento di cui si vedono già i risultati: quest’anno i nostri dati mostrano una percentuale scesa al 17% per quanto riguarda i parti cesarei delle primipare».
«Il criterio della dimissione precoce post colecistectomia non tiene conto delle caratteristiche territoriali che sono fondamentali per dimettere in sicurezza i pazienti. - rimarca il dottor Paolo MIllo, direttore della Chirurgia generale - Nella nostra regione la dimissione precoce non è sempre applicabile in sicurezza a causa della conformazione orografica che pone l’unico ospedale regionale non raggiungibile facilmente da tutte le vallate laterali».