Onori di alpini e alunni ai soldati che riposano nel Cimitero di Sant’Orso
«Viva gli alpini, viva l’Italia!»: gli alunni della classe quinta della scuola Sant’Orso di Aosta giovedì scorso, 31 ottobre, hanno concluso così la loro visita nel Cimitero di Sant’Orso, tra gli applausi degli alpini e dei numerosi visitatori che hanno partecipato all’ormai tradizionale cerimonia. Accompagnati dalla maestra Francesca Picheca e da suor Gabriela Baciu, i ragazzi sono stati i protagonisti di questa iniziativa della Sezione Valdostana dell’Ana che ogni anno precede le commemorazioni ufficiali per ricordare i Caduti e onorare le Forze Armate. «Sappiamo come non sia facile avere a lungo l’attenzione dei ragazzi di questa età, ma abbiamo voluto stimolare la loro curiosità ed il loro interesse con tanti riferimenti storici e notizie. Al termine tutti hanno voluto fare numerose domande» commenta il capogruppo dell’Aosta Carlo Gobbo che, con il solito entusiasmo, coordina questi incontri. «E’ stato simpatico l’intervento del presidente della Sezione Valdostana dell’Ana Carlo Bionaz - aggiunge Carlo Gobbo - che, dopo aver dato ai ragazzi un libretto a fumetti sulla storia degli alpini, ha risposto sulla differenza di colori delle penne sui cappelli e soprattutto del materiale usato per fare il cappello stesso». Stupore e incredulità tra i ragazzi e anche fra il pubblico nell’apprendere che per produrre i cappelli venga usato il pelo dei mantelli del coniglio.
Durante gli onori alla bandiera, retta per l’occasione dall’alpino Angelo Vallacqua, tutti i ragazzi hanno cantato l’inno di Mameli, la mano sul petto e gli occhi socchiusi, immobili, con grande partecipazione nel seguire le note della tromba del maestro Giancarlo Telloli .
Il presidente Carlo Bionaz dichiara: «Da alcuni anni ci ritroviamo per ricordare i Caduti che riposano in questo angolo discreto della città, unico ed insostituibile patrimonio di storia, cultura, identità morale e civica nel prezioso percorso della nostra memoria. Vogliamo sempre una cerimonia molto semplice, un momento di grande riflessione per tutti, soprattutto in questi tempi in cui la guerra e l’odio offuscano le menti dei potenti». Il vessillo sezionale, tanti gagliardetti hanno rappresentato la grande famiglia degli alpini della Valle d’Aosta. C’erano poi anche il labaro dell’Unione nazionale ufficiali in congedo d’Italia e quello dell’Istituto del Nastro Azzurro al Valor Militare. Numerosa la delegazione della Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon che, dopo la cerimonia, si è raccolta accanto al sacello di Giuseppe Galfetti, cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro e cofondatore ad Aosta delle Guardie d’Onore alle Reali tombe del Pantheon.
Il presidente Carlo Bionaz ha scortato il Vessillo, retto dall’alpino Alfonso Sagaria, con il colonnello Alessandro Lanzini, comandante del Reggimento Addestrativo, mentre i gagliardetti si sono raccolti vicino alla cappella che custodisce le spoglie di Louis Alliod, medaglia d’argento al valor militare, caduto sui Monti Solaroli, pochi giorni prima della fine della guerra nell’ottobre del 1918, uno degli ultimi valdostani morti in battaglia. In questo cimitero sono sepolti 15 soldati , tra di essi François Mensio che, con Jean Baptiste Pollet, fu tra i primi a sacrificare la vita per l’Italia. La bella giornata di sole ha premiato la Iris Morandi che, con i suoi amici, cura da anni il decoro del cimitero. C’erano fiori e luce su ogni tomba, tanti colori in questo luogo di silenzio dove riposano uomini e donne del popolo, religiosi, persone insigni e semplici, senza distinzione di censo.