Il centro autonomista mette in imbarazzo la Giunta Il Pd: «Adesso serve una verifica di maggioranza»
La nascita del centro autonomista in Valle d'Aosta «riguarda la vita della Giunta nel momento in cui si creino delle anomalie.
Al momento nulla è definito, dal punto di vista politico: io capisco che ci sia la necessità di mettere insieme le forze per programmare le prossime elezioni; penso che stia ai diversi movimenti trovare una giustificazione per l'esplosione di questo movimento, in questo momento e non magari tra qualche mese, come sarebbe stato più confacente ai bisogni di evoluzione che ci sono all'interno di raggruppamenti che dovranno trovare un percorso per le prossime elezioni e comunali e regionali.
Penso che questa sia una valutazione che esce dal campo dell'amministrazione tout court, ma che invade il territorio dei movimenti che, così come già programmato, immagino dovranno confrontarsi sul prosieguo».
Lo ha detto il presidente della Regione, Renzo Testolin, rispondendo alle domande dei cronisti in merito all'annuncio (la scorsa settimana) della nascita del centro autonomista in Valle d'Aosta. Al centro autonomista aderiscono Pour l’autonomie (che in Consiglio Valle è presente con l’assessore all’Agricoltura Marco Carrel), Rassemblement Valdôtain (all’opposizione), Renaissance Valdôtaine (presente in consiglio comunale ad Aosta, capogruppo Giovanni Girardini), Stella Alpina (il movimento dell’assessore Carlo Marzi) e Evolvendo che ha come punto di riferimento Bruno Milanesio.
Nessun commento invece da parte dell'assessore Carlo Marzi.
Il Pd: verifica di maggioranza
Secondo la segreteria del Pd della Valle d'Aosta è «indispensabile avere chiarezza del quadro politico regionale, alla luce anche delle novità emerse nel corso degli ultimi giorni.
Un confronto tra le forze politiche di maggioranza appare opportuno sia per operare nella massima serietà ad un anno dalla conclusione della consiliatura, sia per capire quali prospettive le forze politiche si vogliono dare in vista delle imminenti elezioni regionali e comunali.
Non è pensabile affrontare questo ultimo scorcio della legislatura in un clima di insicurezza e senza avere contezza del disegno complessivo. Per tali ragioni chiederemo un incontro tra le forze politiche che compongono la maggioranza, sempre con lo spirito propositivo e di collaborazione che ha caratterizzato il nostro comportamento nel corso di questa legislatura».
La presa di posizione arriva il giorno dopo le dichiarazioni in conferenza stampa del presidente della Regione, Renzo Testolin, a riguardo della nascita - anticipata di «qualche mese» rispetto a quanto sarebbe stato «confacente» - del cantiere del centro autonomista, di cui fanno parte movimenti politici sia di maggioranza regionale, Stella Alpina e Pour l'Autonomie, sia di opposizione, come Rassemblement Valdôtain, oltre a La Renaissance Valdôtaine e all'associazione culturale Evolvendo.
«Per quanto riguarda i temi e le proposte, siamo impegnati - scrive la segreteria del Pd VdA - in un percorso per costruire, dal basso, il programma per le prossime elezioni regionali del 2025. Questo nostro percorso ha finora visto il coinvolgimento della nostra base, ma nelle prossime settimane allargheremo il confronto alle forze politiche e sociali della Regione, per immaginare un fronte comune autonomista, riformista e progressista», che sia «radicalmente alternativo» alla «destra».
Inoltre «ribadiamo ancora una volta che è necessaria una riforma della legge elettorale, che non deve finire su un binario morto», puntando su «un'adeguata rappresentanza di genere nella politica valdostana».
Vi spieghiamo il progetto
«Nel pieno rispetto delle individualità e dell'autonomia operativa», le 5 realtà che hanno aderito al cantiere del centro autonomista (Rassemblement Valdôtain, Pour l'Autonomie, Renaissance Valdôtaine, Stella Alpina e l'associazione culturale Evolvendo) «lavoreranno in modo coordinato e collegiale» con l'obiettivo di «costruire un progetto politico autonomista, di centro, liberaldemocratico e riformista, che risponda concretamente alle esigenze della comunità valdostana».
Lo scrive in una nota Rassemblement Valdôtain (Stefano Aggravi capogruppo in Consiglio Valle), precisando che «tale progetto includerà obiettivi chiari, risorse adeguate e tempistiche realistiche per promuovere lo sviluppo della nostra regione».
Milanesio precisa
«Nella dichiarazione di intenti sottoscritta con gli altri soggetti politici a noi affini non vi è nessun “pactum sceleris” segretato per provocare la fine anticipata dell'attuale legislatura, come qualcuno del Club dei trentacinque va accreditando (honni soit qui mal y pense!)».
Così in una nota l'associazione Evolvendo in riferimento al dibattito innescato dalla nascita del centro autonomista.
«Vi è invece un convinto e dichiarato tentativo, generoso quanto ambizioso, di dare finalmente maggior autorevolezza ed incisività all'area di ispirazione autonomista, liberal-democratica e riformista della nostra Regione.
Lasciamo ad altri comportarsi come il bue che dà del cornuto all'asino e cerchiamo di organizzare le volontà e le risorse intellettuali della nostra piccola ma fiera comunità per giungere a quella che a noi piace definire la seconda autonomia».
«Non sembri un vezzo (o una banale concessione lessicale ai nostri cugini d'oltralpe) voler battezzare - prosegue Evolvendo - con un numero progressivo l'avvento di quella che sarà una vera e propria svolta epocale.
Per noi l'Autonomia non è solo una categoria dello spirito da evocare e celebrare nelle feste comandate magari con un linguaggio retorico e novecentesco e neppure una sorta di riserva di caccia pervenuta per via dinastica a qualcuno: il suo fine ultimo rimane quello di accrescere le opportunità e gli spazi di libertà per i cittadini che vivono all'insegna delle sue leggi e del suo particolarismo».