Intelligenza artificiale, studenti del Manzetti «in prima fila»
Per il DIGITALmeet, festival nazionale sull’alfabetizzazione digitale, lunedì scorso, 21 ottobre, 7 classi, un centinaio di studenti con i loro docenti accompagnatori, hanno riempito l’auditorium dell’ISITP Manzetti, ad Aosta, per la tavola rotonda “Sempre più intelligenti?”. La partecipazione al festival nazionale, che fino a domani domenica 27 propone incontri e formazioni, anche online, in tutta Italia, per il secondo anno rientra fra i progetti dei futuri informatici della scuola di Aosta, organizzata dai docenti Patrizio Aloisio e Elena Meynet, quest’ultima Ambassador del festival.
«Oggi riceviamo molte informazioni - ha detto la sovraintendente agli studi Marina Fey - la sfida è quella di riuscire a capire quali di queste informazioni sono effettivamente importanti e significative».
Dopo i saluti della Sovraintendente e della dirigente scolastica Barbara Buscaglione, che nel corso dell’evento hanno apprezzato il grande coinvolgimento e la qualità dei lavori, i ragazzi hanno presentato alcuni distributori automatizzati di cibo per piccoli animali domestici, uno realizzato in compensato da Lorenzo Faggion, Leonardo Marana e Davide Dal Molin e uno creato con la stampante 3D da Simone Florio, Sky Jiang e Matteo Diemoz, così come il cingolato telecomandato, interamente stampato dagli studenti Nizar Souit e Mathias Radu, che hanno mostrato le loro creazioni. Si sono addentrati nella discussione sull’uso dell’intelligenza artificiale gli studenti Giovanni Ursida, che ha lavorato con Nicolò Arcadipane e Gabriele Polistena, poi Lorenzo Faggion e Simone Florio che hanno utilizzato l’IA per la creazione di slides e ne hanno colto pregi e difetti.
Sempre più intelligenti?
«Rispondo subito alla domanda, se siamo più intelligenti. Secondo lo psicologo americano James Flynn, negli ultimi anni la curva dell’intelligenza umana si sta lentamente appiattendo» ha precisato Alessandro Trento, presidente dell’Ordine degli psicologi della Valle d’Aosta. «Se noi impariamo a delegare tutta una serie di attività agli altri, compresa l'intelligenza artificiale, sembra che questo porti a nuovi malesseri, come il disturbo dell'attenzione».
Giovani ricercatori
«Vi siete accorti anche voi che la macchina risponde in base agli stimoli che le date. - ha commentato nel suo intervento Marco Luddeni, laureando magistrale in intelligenza artificiale - Sono molti gli strumenti da utilizzare per creare testi e immagini, ma tutto dipende dalle istruzioni che si forniscono, i “prompt”. Questo è l’argomento della mia tesi di laurea che vedrà direttamente coinvolti gli studenti nell'utilizzo dell'intelligenza artificiale, in un percorso che insegnerà loro la manipolazione e la rappresentazione dei dati. L’obiettivo sarà sia quello di insegnare agli studenti la teoria che sta alla base del machine learning, sia quello di permettere loro di sfruttare nella pratica gli strumenti di intelligenza artificiale tra i più diffusi».
Reti neurali, simulatori, e l’apprendimento dell’AI sono stati gli argomenti più tecnici affrontati nell’intervento successivo. «Spesso si paragona l’intelligenza artificiale a quella umana - ha sottolineato Debora De Gaetano, laureata in IA - ma non mi sembra che noi riceviamo numeri e rispondiamo con numeri. Si tratta di uno strumento estremamente utile ma che va “addestrato”, insegnando alla macchina come cercare le informazioni e come restituircele in modo che ci siano utili».