“Tra poco suonerà la sveglia e scoprirò che è un sogno” Il trionfo di Tiky e di Italo Arlian in seconda categoria
«Nus è potente» esclamano i campioni di casa Federico Pellegrino e Xavier Chevrier, felici per l'impresa delle reines dei loro amici Italo e Lorenzo. Ed è stata festa grande nella serata di domenica scorsa, 20 ottobre, a Nus con tanta gente davanti alla stalla di Rosset e Arlian per il ritorno a casa delle 2 regine.
Erano passati meno di 21 minuti dal tris in terza categoria di Farchetta («con la “r” e non con la “l”, frutto di un errore di trascrizione il primo anno» dice Italo Arlian) che per il 57enne losista e maestro di sci alla sua prima Regionale si è avverato un sogno nella finale del 67esimo concorso: un’ulteriore coincidenza per lui che è nato nel 1967.
«E' un sogno che inseguivo da mezzo secolo: credo che adesso suonerà la sveglia, non può essere vero, adesso potrei anche morire» aveva esclamato a caldo ai microfoni Rai.
Italo Arlian ricorda che suo padre Giocondo nel 1964 con Rigotta fu secondo in terza categoria alla Regionale, quando la sua bovina fu battuta da Mousca di Agostino Perron. «Tiky l'ho comprata da manza di 2 anni dalla società Tsantì di Aosta e ho detto a Michel Charbonnier che doveva essere una futura reina. - racconta - E’ al terzo vitello, pesa 602 chili, a Quart si è classificata terza perdendo dalla reina Fontana dei Bollon, pensavo potesse fare bene ma non certo vincere. Domenica aveva voglia, vinceva sempre rapidamente, con facilità, non mi sembrava vero».
Un turno alla volta, Tiky è arrivata fino alla battaglia decisiva per il bosquet. «E’ stata una bella finale, incerta, con Belva che aveva faticato di più in semifinale».
E il tris di Farchetta? «E' stato emozionante perché con Lorenzo Rosset abbiamo una amicizia che dura da mezzo secolo. - risponde Italo Arlian - Le mie reines sono le sue e vincere per 3 anni consecutivi non era riuscito a nessuno nella categoria riservata alle bovine più leggere».
Italo Arlian è stato il primo allenatore, a 10 anni, di Federico Pellegrino. Cosa hanno in comune Chicco e Tiky? «Sono entrambi calmi e poi sanno esprimersi al meglio nei momenti che contano. - rivela - Chicco è un grande campione da 15 anni, Tiky è stata grande domenica e ora vedremo per il futuro!».
In questi giorni è stata festa grande in paese a Nus così come allo Sci Club Saint-Barthélemy, di cui Italo Arlian è uno dei pilastri. A chi dedichi questo coronamento di un sogno? «Sicuramente a Lorenzo Rosset, perché senza di lui e senza la sua stalla (che ospita anche la regina di Italo Arlian, ndr) non sarei qui. E poi naturalmente alla mia famiglia, a tutti quelli che ci vogliono bene, alla famiglia Charbonnier che me l'ha venduta da manza di 2 anni, a Michel e Massimo Borroz per i consigli preziosi».
Per Nus i 21 minuti di domenica tra le 2 vittorie sono stati davvero pagine uniche di emozioni e di storia.