Aosta Pride, “Guerra dei numeri” sui partecipanti al corteo
Sabato scorso, 12 ottobre, la parata dell’Aosta Pride da piazza della Repubblica a piazza Chanoux, con lo slogan “Abbracciamo l'unicità”, ha concluso gli eventi dedicati ai diritti per tutti. L’evento ha suscitato come di consueto polemiche, in particolare della Lega Vallée d’Aoste che sui social scrive: «Un evento sponsorizzato per settimane, finanziato con migliaia di fondi pubblici, che ha bloccato una città intera facendo rimuovere decine di macchine, ha attirato poche centinaia di persone». In effetti sono stati stimati 1.500 partecipanti, circa la metà della prima edizione. Secondo gli organizzatori le defezioni sono dipese dalla carenza nei trasporti e dalla pioggia. Giulio Gasperini, portavoce del Comitato Aosta Pride e presidente di Arcigay Valle d’Aosta dichiara: «La seconda, storica, parata di Aosta Pride è stata un successo, al di là della guerra dei numeri. Perché nella nostra Regione non è certo facile esporsi e decidere di scendere in strada, di mostarsi, di rendersi visibili. Anche decidere di sfilare all’interno del Quartiere Cogne è stata una decisione ben precisa, per coinvolgere un quartiere che presenta un alto tasso di multiculturalità e nel quale, sicuramente, la presenza del Pride è stata impattante. Il successo dell’Aosta pride, inoltre, sta in quelle oltre 1.500 presenze che si sono registrate nelle settimane precedenti, durante gli eventi culturali delle Pride weeks, perché al di là del singolo giorno della parata - fondamentale per ribadire l’esistenza della comunità queer e per sottolineare la nostra volontà di non essere invisibilizzati - l’azione culturale del Pride è prioritaria e fondamentale: i pregiudizi si sconfiggono solamente attraverso l’incontro e la conoscenza.»