Geopolitica delle mutazioni globali, un valdostano tra i cento specialisti

Geopolitica delle mutazioni globali, un valdostano tra i cento specialisti
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Domenica scorsa, 13 ottobre, France Inter ha mandato in onda, nella trasmissione radiofonica «Soft Power» e pubblicato sul suo sito un articolo del giornalista Fréderic Martel dal titolo «I cento nuovi pensatori e esperti delle relazioni internazionali». Questa trasmissione in un’ora di massimo ascolto è giustificata dal fatto che ormai è largo pubblico a chiedersi ogni giorno quale sia la natura di questa inquietante mutazione in corso negli equilibri internazionali. Vi sono fronti di scontro aperto in Medio Oriente e in Ucraina e aree di altissima tensione come a Taiwan. Ma vi è anche in corso una guerra estesa nel Nord Africa con il coinvolgimento di tutte le principali potenze globali. Non è tutto. Sono le nostre stesse società a vivere una frattura che ha dimensioni nuove e non meno inquietanti.

Come pensare dunque oggi alle relazioni internazionali? Al dibattito animato da Fréderic Martel hanno preso parte Isabelle Lasserre di Le Figaro, Marc Semo del quotidiano Le Monde e il diplomatico Pierre Vimont, mentre sono intervenuti anche i ricercatori Joseph Maïla e Bertrand Badie. In questa occasione è stata presentata una lista approfondita delle figure che oggi ci aiutano a pensare questa mutazione. Sono ricercatori e esperti di tutti i continenti che operano il più delle volte nelle più prestigiose istituzioni in Europa, in Asia e nelle Americhe. Nella lista di testa, ovvero quella non tanto degli specialisti di singoli scenari, ma di quelli che potremmo definire osservatori globali, compaiono figure importanti come Élie Tenenbaum esperto di relazioni internazionali e di strategia militare nonché «Directeur du Centre des études de sécurité à l’Institut français des relations internationales (IFRI); Benjamin Teitelbaum docente all’università del Colorado e autore di “War for Eternity»; Gideon Rachman giornalista del Financial Times o ancora Marie-Pierre de Baillancourt. In questo elenco, per la prima volta compare un valdostano: si tratta di Gilles Gressani - originario di Villeneuve - che Fréderic Martel definisce «un intellettuale e pubblicista, specialista di geopolitica e del pensiero strategico contemporanea».

Gilles Gressani è presidente del Groupe d’études géopolitiques e directeur della rivista Le Grand Continent ormai nota anche al pubblico della nostra regione anche come promotrice del premio letterario europeo che si svolge ormai ogni anno a Skyway e del Summit internazionale che si è svolto lo scorso dicembre a Saint-Vincent e di cui la prossima edizione è ormai alle porte.

Invitato Macron

«Durante una cena ufficiale all'Eliseo, nell'ambito del Sommet de la Francophonie, ho incontrato personalmente il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, al quale ho rivolto l'invito a partecipare alla prossima edizione del Sommet Grand Continent, che si terrà all'inizio di dicembre in Valle d'Aosta».

Lo ha riferito il presidente della Regione Valle d'Aosta, Renzo Testolin, in apertura dei lavori del Consiglio Valle mercoledì scorso, 16 ottobre.

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