L’Usl contesta i dati di Agenas: “Solo il 25% dei grandi macchinari della nostra sanità ha oltre 10 anni”

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«E' evidente che c'è un'assoluta discrepanza tra i dati riportati nell'inchiesta giornalistica e la situazione reale. Questo probabilmente è dovuto a una criticità nel recepimento dei dati aggiornati. Stiamo approfondendo». Così Massimo Uberti, direttore generale dell’Usl della Valle d'Aosta, replica ai dati Agenas - aggiornati al dicembre 2023 e riportati lunedì scorso, 7 ottobre, dal Corriere della sera - secondo cui la nostra regione detiene in Italia, insieme al Molise, la percentuale più alta di macchinari con più di 10 anni nel proprio ospedale regionale (il 100 per cento sia per la risonanza magnetica sia per le tomografie computerizzate). «Grazie ai fondi regionali - spiega Massimo Uberti - che l'Assessorato della Sanità ha stanziato, il nostro parco tecnologico delle cosiddette “grandi apparecchiature” è per la maggior parte rinnovato e per una minima parte in via di rinnovamento. Ad oggi solo il 25 per cento delle grandi apparecchiature, ossia 3, ha più di 10 anni. Si tratta di una percentuale virtuosa, probabilmente la migliore tra le regioni italiane. A breve il 100 per cento del parco risulterà rinnovato poiché per le 3 apparecchiature più vecchie le procedure di sostituzione sono già avviate. Per quanto riguarda la situazione a fine 2023, a cui fa riferimento l'articolo, 6 macchinari su 12 non avevano più di 5 anni». «Voglio anche sottolineare - aggiunge il direttore generale - che siamo tra le poche aziende sanitarie ad aver già utilizzato e rendicontato integralmente i finanziamenti assegnati dal Pnrr per l'aggiornamento delle Grandi Tecnologie. Le nuove apparecchiature di cui ci siamo dotati recentemente, penso alla Pet (utile nella diagnosi e nella stadiazione di vari tipi di tumore) e alla Gamma-camera, sono tra le più avanzate sul mercato e presenti in pochissimi centri in Italia. Garantiscono un notevole miglioramento della qualità e della velocità degli esami, oltre a offrire maggior comfort per i pazienti, contribuendo a elevare il livello dell'assistenza sanitaria fornita ai cittadini valdostani e non solo (la mobilità attiva è molto alta)».

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