Chiude lo sportello di Intesa Sanpaolo a Etroubles La valle del Gran San Bernardo è senza banche

Chiude lo sportello di Intesa Sanpaolo a Etroubles La valle del Gran San Bernardo è senza banche
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E’ rimasto aperto per l’ultima volta nella giornata di mercoledì scorso, 9 ottobre. Poi lo sportello di Etroubles di Intesa Sanpaolo ha chiuso i battenti per sempre e con esso l’intera vallata del Gran San Bernardo - da Aosta fino al colle - non ha più nemmeno una filiale di banca attiva sull’intero territorio. La chiusura era nell’aria da tempo visto che Intesa Sanpaolo sta effettuando una razionalizzazione delle proprie filiali in tutta Italia: per quanto riguarda la Valle d’Aosta, è appena stato chiuso lo sportello di Antey-Saint-André. Entro la fine dell’anno subirà la stessa sorte quello di Morgex.

Negli anni Intesa Sanpaolo a Etroubles aveva progressivamente ridotto i suoi orari di apertura: prima a 3 giorni alla settimana, poi a 1 solo, il mercoledì appunto. L’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Marco Calchera ha cercato di evitare la chiusura dello sportello ricordando l’importanza della presenza fisica della banca in particolare per le persone con una bassa alfabetizzazione digitale, ovvero gli anziani. «In merito alla scelta aziendale di chiudere gli sportelli periferici - ha scritto in una lettera a Intesa Sanpaolo Marco Calchera - sottolineo e ribadisco la contrarietà dell’Amministrazione e rilevo come tali scelte non tengano in nessuna considerazione le ripercussioni sociali in luoghi montani che già lamentano problemi di carenza di servizi primari alla base dei preoccupanti fenomeni di spopolamento montano. Eliminare tale servizio per mere ragioni numeriche del bacino di utenza o di budget contrasta con quanto enunciato nella “mission e valori” dell’istituto Intesa Sanpaolo. Si legge infatti nella sezione “Rispetto delle specificità”: “vogliamo coniugare la grande dimensione con il radicamento territoriale, essere una banca che riesce a pensare in grande e mettere al centro le persone e le comunità. […]”. In realtà montane, naturalmente distanti dalla maggior parte dei servizi alla persona, dove la cittadinanza di età superiore ai 70 anni è considerevole e dove il tasso di alfabetizzazione digitale è notevolmente basso, non si possono eliminare servizi in presenza a beneficio dei servizi digitali».

Ipotesi bancomat

Ora che la chiusura dell’ufficio è realtà, il Comune sta cercando con la banca un accordo per mantenere almeno un bancomat attivo in paese. «Abbiamo dato disponibilità per facilitare l’individuazione di un luogo adeguato per l’installazione del bancomat, visto che probabilmente non potrà più stare dove si trova ora. - prosegue il sindaco Marco Calchera - So che anche loro stanno cercando una soluzione per mantenere almeno il bancomat: al momento c’è la speranza ma non la certezza».

Il Covid e i servizi digitali

«La Banca spiega la sua scelta con la progressiva digitalizzazione dei servizi, verso cui il Covid è stato un catalizzatore positivo. - dice ancora il sindaco Marco Calchera - Una scelta legittima, che ha portato a una minore fruizione degli sportelli fisici, che però rimangono un servizio fondamentale per una parte della popolazione. L’alternativa che hanno proposto, in particolare il servizio “Mooney”, risulta inadeguato sia per quel che riguarda la presenza straniera sia per quanto attiene alla clientela residente che è costituita in gran parte di persone anziane che difficilmente si adattano a cambiamenti di tale portata». Il circuito di “Mooney” prevede che alcune funzioni della banca, come il prelievo, siano delegate ad altri esercizi commerciali (come bar, edicole o tabacchini). «Pur nel pieno rispetto delle relative professionalità, bar, ristoranti o tabaccherie non hanno alcuna competenza ed alcuna formazione anche in relazione alla necessaria riservatezza che contraddistingue il personale bancario» ha messo in rilievo il Sindaco nella lettera a Intesa Sanpaolo. «Mi chiedo anche come un esercizio commerciale possa avere la liquidità sufficiente per proporre un servizio di prelievo, in particolare nei periodi di bassa stagione» riflette ancora Marco Calchera.

E’ invece piuttosto capillare la presenza delle Poste anche nella vallata del Gran San Bernardo, con uffici a Etroubles, Saint-Rhémy-en-Bosses, Allein e Gignod e sportelli Postamat a Gignod e a Saint-Rhémy-en-Bosses.

“Desertificazione commerciale, un fenomeno diverso”

Su Facebook non è mancato chi ha accostato la chiusura della banca con quella dello storico ristorante Croix-Blanche. «La quasi coincidenza cronologica tra la chiusura dello sportello bancario e quella del ristorante Croix-Blanche non toglie che si tratta di cose non paragonabili, di due fenomeni profondamente diversi. - sottolinea il sindaco Marco Calchera - Intesa Sanpaolo sta procedendo a una revisione societaria enorme, che non riguarda solo la nostra regione. Altra cosa è un ristorante a conduzione semifamigliare che si accorge di non potere fare fronte a una serie di problematiche e chiude perché non è in condizioni per tenere aperto. Certo, il fenomeno della desertificazione commerciale dei nostri paesi è chiaro ma non è avvenuto adesso bensì a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta. Basti pensare che a Etroubles c’erano una lavanderia, due alimentari, una macelleria, una merceria, due negozi di abbigliamento... Ma allora nessuno faceva vacanze di due giorni e mezzo, nessuno si faceva arrivare a casa beni dall’altro capo del mondo, non si scendeva tutti i giorni ad Aosta. Era un altro mondo».

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