Indignata al palo
Sessanta chilometri possono essere in distanza lunga da percorrere, un lasso breve da coprire o un percorso infinito. Tutto è relativo. La ferrovia Aosta-Ivrea-Chivasso ha visto adesso l’inizio dei lavori: qualche giorno fa, con l’installazione del primo palo elettrificato, sono infatti partiti i tanto annunciati interventi di elettrificazione della linea. Mancano solo altri 2.000 pali, gallerie, scambi, nuove sottostazioni, ma nessuno sembra essere preoccupato per questa mole di lavoro. Ovviamente sono tanti gli interventi quando si parla di efficientamento e di cambiamento strutturale della ferrovia.
Il PNRR distribuisce fondi per l’efficienza dei trasporti da qualche anno, da decenni gli utenti chiedono lavori di miglioria sulla linea che porta a Torino, siano essi pendolari o turisti. Tutti speravamo che questa fosse la volta buona, considerati i 200 milioni di euro destinati alla riqualificazione della tratta, che avrebbero dovuto trasformare la Valle d’Aosta da regione ostica e inavvicinabile, a regione all’avanguardia per l’assenza di barriere architettoniche con spostamenti elettrici, veloci e sostenibili.
Scrivo al condizionale – avrebbero… - perché la teoria progettuale racconta una fine lavori al 2026, ma tra studio, appalti, la realizzazione di 3 nuove sottostazioni, l’adeguamento delle gallerie, un nuovo sistema di controllo, tutto da raggiungere entro 2 anni e 2 mesi, sembra un progetto davvero ottimistico, troppo. Treni più capienti, più ecologici, più veloci, regolari, non è solo una promessa sostenibile che ci chiede l’Europa, ma ciò che i residenti e turisti si meritano. Speriamo di non doverli deludere ancora una volta.
La politica valdostana annuncia a gran voce di avere firmato un protocollo d’intesa con Piemonte e Rete Ferrovie, RFI per “ampliare il nostro orizzonte temporale riguardo allo sviluppo nel medio periodo del trasporto ferroviario della direttrice Aosta-Torino”. In politichese cosa vorrebbe dire? Prendiamo tempo perché non ne abbiamo abbastanza? Vogliamo dire di fare qualcosa, ma ancora non sappiamo cosa? Non è chiaro.
Ciò che conta sono i fatti e ad ottobre 2024 i lavori sono iniziati con la promessa e lo stanziamento iniziale di 79 milioni per finire 66 chilometri di ferrovia entro dicembre 2026. Fatti e numeri. Speriamo di avere cominciato dai pali e di non di restare al palo.