Preghiera interreligiosa per la pace ad Aosta oggi sabato 5 ottobre
I rappresentanti delle chiese cristiane cattolica, ortodossa rumena e valdese, della Lega islamica autonoma della Valle d'Aosta e della comunità Baha'i si incontrano oggi sabato 5 ottobre, in piazza Chanoux, ad Aosta, a partire dalle 17, per un momento di preghiera interreligiosa per la pace. Il titolo dell’iniziativa è «Assisi-Aosta dalla lampada alla luce. Le religioni in cammino per la pace» e fa parte del percorso, iniziato un anno fa con il pellegrinaggio ad Assisi.
La preghiera interreligiosa prende il via alle 17 in piazza Chanoux (in caso di maltempo, sotto i portici del Comune) e procede fino alle 20. I momenti principali saranno la meditazione del monaco di Bose frate Guido Dotti, la preghiera guidata dai rappresentanti delle religioni, infine un momento di silenzio con l'accensione delle candele come segno di speranza. Sono previsti anche momenti musicali, con gli interventi di Naim, Ranzie Mensah, Chaldun e il gruppo Unojah.
Digiuno per la pace
Durante la Messa di inizio della seconda Sessione del Sinodo dei Vescovi, il Santo Padre ha detto: «La comunità cristiana è sempre a servizio dell'umanità, per annunciare a tutti la gioia del Vangelo. Ce n'è bisogno, soprattutto in quest'ora drammatica della nostra storia, mentre i venti della guerra e i fuochi della violenza continuano a sconvolgere interi popoli e Nazioni.
Per invocare dall'intercessione di Maria Santissima il dono della pace, domenica prossima mi recherò nella Basilica di Santa Maria Maggiore dove reciterò li santo Rosario e rivolgerò alla Vergine un'accorata supplica... E, il giorno dopo, 7 ottobre, chiedo a tutti di vivere una giornata di preghiera e di digiuno per la pace nel mondo». Accogliendo la sollecitazione di Papa Francesco, il vescovo Franco Lovignana invita ad unirsi nella recita del Rosario per la pace domenica 6 ottobre. Inoltre, invita a vivere lunedì 7 ottobre come giornata di preghiera e di digiuno «per chiedere a Dio di illuminare e guidare le coscienze perché si trovino vie di pace per il bene di tutti i popoli, in particolare per quelli - e sono tanti - martoriati dalla violenza e dalla guerra».