Addio a Romano Vesan, una vita al volante
Quella di Romano Vesan è stata una vita al volante, nella quale ha macinato centinaia di migliaia di chilometri, prima come autista e poi come tassista. Si è spento a 79 anni mercoledì scorso, 2 ottobre, al JB Festaz di Aosta, circondato dall’affetto dei suoi cari. Le esequie si sono svolte ieri, venerdì 4, proprio nella cappella della Casa di riposo. Romano Vesan lascia la moglie Marisa Moschini, sposata il 1° aprile 1967 e nate dal loro matrimonio le figlie Roberta del 1968 e Gemma del 1970, oltre ai nipoti - ai quali era legatissimo - Marco Rodoz e Giulia Borra.
Nato il 3 dicembre 1944, primogenito di Jerome e Luisa Devoti, con fratelli Sergio, mancato da una decina d’anni, e Marco, Romano Vesan aveva iniziato da ragazzo a lavorare alla Cogne, come operaio. Un impiego che non gli piaceva perché lui amava guidare, muoversi, viaggiare. Così acquistò un camioncino e da padroncino iniziò a portare gasolio e kerosene nei paesi. Il passo successivo fu un autoarticolato, un Tir centinato, che lo vide autotrasportatore per conto terzi verso destinazioni lontane, specialmente in Francia. Un’attività che svolse per più di 30 anni fino al 1996 quando gli si presentò l’opportunità di acquistare una licenza da taxista: iniziò con una Renault 25 alla stazione di Aosta, poi divenne noleggiatore con conducente e nel 2014 venne eletto come consigliere nel direttivo di questa categoria in Confartigianato. Uomo a cui piaceva il dialogo, Romano Vesan, nonostante l’impegno della sua professione, ha sempre voluto essere molto presente per la sua famiglia che ha ricambiato il suo amore standogli accanto sino alla fine.