«Ripristinare la Comunità montana al posto delle “scatole vuote” delle Unità montane»

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In previsione della cessazione del mandato dell’Unione montana Mombarone (formata dai Comuni di Borgofranco d’Ivrea, Settimo Vittone, Carema, Andrate, Nomaglio) e della Dora Baltea Canavesana (Tavagnasco, Quincinetto e Quassolo), il sindaco di Tavagnasco Moreno Nicoletta ha avanzato una proposta destinata ad aprire un fronte di confronto tra i Sindaci del territorio e basata sull’ipotesi di proporre la nascita di un unico ente che comprenda i Comuni di entrambe. E’ evidente l’auspicio che vengano a ricrearsi le Comunità montane, soppiantate in seguito dalle Unioni montane. «Siamo convinti che si tratti della giusta strada da seguire perché, a differenza delle Unioni, che di fatto sono scatole vuote, le Comunità montane hanno un proprio potere economico e politico. - dichiara Moreno Nicoletta - Il governo sta appunto lavorando in tal senso». Le Comunità montane sono fornite di un organigramma e di dipendenti propri, possono contare su cospicui contributi per garantire i servizi condivisi dai Comuni, a differenza delle Unioni, che invece operano in un contesto per cui i contributi provenienti dalla Regione per poter unificare funzioni e servizi non sono sufficienti a coprire il fabbisogno e le amministrazioni comunali devono integrarli, provvedendo anche al personale. Il primo cittadino di Tavagnasco ha intanto fatto un bilancio dell’attività recente dell’Unione Montana, comunque positivo, con la collaborazione dei 3 Comuni di Tavagnasco, Quassolo e Quincinetto per rendere funzionale l’ente e garantire l’efficienza dei servizi condivisi, cioè scuola, mensa, trasporto e polizia municipale, con il vigile di Quincinetto che opera anche sui territori degli altri 2 Comuni aderenti. Si attende ora di verificare la fattibilità della proposta avanzata da Moreno Nicoletta.

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