Duecento milioni per potenziare la centrale Cva di Chavonne

Duecento milioni per potenziare la centrale Cva di Chavonne
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Per l’impianto idroelettrico di Chavonne, la Cva si prepara ad un investimento stimato in 200 milioni di euro. Obiettivo: un adeguamento delle opere esistenti e il potenziamento dell’impianto esistente. La società ha presentato al Ministero dell’ Ambiente e Sicurezza Energetica istanza per l’avvio del procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale.

«Le strutture che costituiscono l’impianto presentano, in generale, fenomeni di ammaloramento, in particolare le porzioni di canale a mezzacosta sono soggette al normale degrado per un’opera che ha superato i 100 anni di vita e insistono su versanti soggetti a importanti dissesti idrogeologici (generati in particolare dalla propensione al crollo degli ammassi rocciosi sovrastanti e dallo scivolamento del piano di imposta). - si legge nel progetto - Tale situazione comporta ovviamente elevati costi di manutenzione per il mantenimento in esercizio e la messa in sicurezza e genera anche dei fermi impianto con evidenti perdite energetiche ed economiche. Gli interventi eseguiti tuttavia non possono ritenersi definitivi e risolutivi in considerazione dell’età e delle caratteristiche dei manufatti e in ragione dell’entità dei dissesti idrogeologici attraversati».

Non saranno modificati i siti di prelievo e restituzione dell’acqua, verrà dismesso invece l’attuale sistema di canali con la realizzazione di nuove gallerie di derivazione di circa 13 chilometri sotterranei e di una nuova vasca di carico 25 metri a monte dell’attuale.

Il progetto prevede inoltre l’adeguamento delle prese esistenti sui torrenti Grand- Eyvia e Savara, la dismissione della presa sul torrente Nomenon, una nuova condotta forzata, la realizzazione di una centrale di produzione in un nuovo sito 35 metri più a valle all’interno della zona artigianale ex-Cogne, sempre a Chavonne, di proprietà regionale. Per realizzare la nuova centrale e la nuova stazione elettrica è prevista la demolizione di due stabili esistenti, lo spostamento del traliccio della linea alta tensione di circa 50 metri verso il fiume e lo scavo parziale del versante a monte dell’area.

L’intervento vedrà inoltre la deviazione della strada regionale 23 di Valsavarenche a Fenille, la realizzazione di un by-pass stradale provvisorio a Champlong di Villeneuve e l’adeguamento della strada di accesso a Poignon, sopra Champlong.

Oggi Chavonne ha una portata media di 5,333 metri cubi al secondo, una potenza nominale media di 30,55 MW. Dopo l’intervento la portata media salirà a 6,33 metri cubi al secondo, la potenza nominale media a 40,20 MW.

Cva conta di raddoppiare la produzione passando dagli attuali 140 Gigawatt l’ora a 300. L’impianto diventerà il secondo più importante di Cva. Durante la costruzione del nuovo impianto, quello esistente continuerà a funzionare.

Ora il Ministero ha 200 giorni per chiudere la Valutazione di impatto ambientale, salvo richiesta di integrazioni. Nei giorni scorsi si è svolto un sopralluogo con sindaci, forestale, strutture regionali, che ora hanno 30 giorni per le loro osservazioni. Ai 200 giorni vanno poi sommati altri 90 giorni per la procedura di ottenimento dell’autorizzazione unica, che compete all’Assessorato regionale allo Sviluppo. Ottenute le autorizzazioni, per i lavori veri e propri (che quindi potrebbero prendere il via nel 2026) i tempi stimati sono di 4 anni e 4 mesi.

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