Caduta massi, da settembre 2025 un anno di lavori per la messa in sicurezza lungo la Mongiovetta
Le criticità presenti sul tratto della strada statale 26 noto come Mongiovetta sono state oggetto di approfondimento nella seduta del Consiglio Valle di mercoledì scorso, 18 settembre, con un'interrogazione del gruppo Rassemblement Valdôtain.
«Recentemente la Mongiovetta è stata interrotta a causa della caduta massi che è stata segnalata da un automobilista coinvolto nell'evento. - ha evidenziato il vicecapogruppo Dennis Brunod - Inoltre, la viabilità su questo tratto di strada è limitata a causa dei numerosi cantieri e interventi che, da anni, rendono disagevole la circolazione. Quali progetti, iniziative o tipi di intervento sono stati concordati o siano in corso con Anas per poter risolvere definitivamente i limiti e le criticità della Mongiovetta.»
Premettendo che «l'interlocuzione con le strutture territoriali di Anas è costante», l'assessore regionale alle Opere pubbliche, Davide Sapinet, ha sottolineato che «uno dei nodi al centro del confronto è quello della sicurezza. Anas ha avviato un piano ampio di manutenzione sulla Statale 26 finalizzato proprio al miglioramento della sicurezza e della viabilità. In particolare, nel tratto di strada che attraversa Montjovet gli ultimi interventi realizzati hanno riguardato: la manutenzione straordinaria per la difesa della strada dalla caduta massi per un importo di 1 milione e 900mila euro; i lavori, anche strutturali, sul viadotto Mongiovetta (900mila euro); la manutenzione programmata per l'adeguamento e la messa a norma delle protezioni marginali, i relativi allargamenti e interventi di consolidamento (2,5 milioni di euro). È poi in fase di progettazione un intervento di manutenzione straordinaria per la difesa del corpo stradale dalla caduta massi in tratti saltuari della Mongiovetta per importo di circa 2,5 milioni di euro, con avvio dei lavori previsto a settembre 2025 e conclusione stimata a ottobre 2026».
«Sono tanti gli interventi che si sono susseguiti su questo tratto di strada negli ultimi anni. - ha osservato Dennis Brunod - Purtroppo le criticità non potranno essere risolte né a breve, né in via definitiva. Ben venga il dialogo costante con Anas e speriamo che gli interventi possano risolvere almeno in parte certe criticità a fronte dei disagi che dovranno subire gli utenti della strada a causa delle inevitabili chiusure della viabilità o obblighi di percorsi alternativi. Manca una visione più ampia del problema che preveda una soluzione totalmente alternativa. Avremo modo di affrontare la questione durante la prossima discussione sul Piano regionale dei trasporti».
I danni economiciDella Mongiovetta si è parlato pure con un'interpellanza discussa giovedì 19 settembre. In particolare la Lega ha portato all'attenzione dell'aula gli effetti della chiusura al traffico: ricordando la chiusura di questo tratto della strada statale 26, avvenuta tra lunedì 10 giugno e venerdì 5 luglio scorsi, il consigliere Christian Ganis ha sottolineato che «il blocco della circolazione non è stato comunicato in maniera tempestiva, impedendo agli abitanti della zona di organizzarsi opportunamente e numerose attività economiche lamentano una diminuzione del fatturato tra il 30 e il 40 per cento intervenuta proprio durante il periodo di blocco del traffico. Chiediamo se è intenzione prevedere per i prossimi interventi sulla Mongiovetta una comunicazione più tempestiva che permetta una migliore organizzazione dei lavori, dei cittadini e dei commercianti; se è possibile predisporre un indennizzo, una tantum, per i giorni di chiusura forzata delle attività economiche.»
«La misura estrema della chiusura stradale porta certamente con sé delle inevitabili ricadute, ma siamo convinti che siano state poste in atto tutte le misure possibili per contenere al minimo i disagi, a partire dal tempestivo accordo con Anas e Sav per la gratuità del tratto autostradale compreso tra i caselli di Châtillon e Verrès lungo l’autostrada A5. - ha rilevato l'assessore alle Opere pubbliche, Davide Sapinet - I lavori hanno riguardato l’adeguamento e la messa a norma delle protezioni marginali della Mongiovetta con relativi allargamenti, per un importo di circa 2,5 milioni di euro. Nel corso di questo intervento, a seguito di approfondimenti di natura geologico-geotecnica, si è resa necessaria l’esecuzione di interventi di consolidamento non previsti e indifferibili, che hanno comportato la completa chiusura di un tratto stradale di circa 250 metri, per garantire la piena sicurezza degli utenti della strada e di chi stava operando sul posto. Questa scelta è stata condivisa preventivamente in una riunione del Comitato operativo per la viabilità (Cov) il 24 maggio, alla presenza dei Sindaci dei Comuni interessati. Il 28 maggio Anas ha diffuso a mezzo stampa l’ordinanza di chiusura della strada e installato la relativa segnaletica stradale a partire dallo svincolo autostradale di Verrès. Ha anche realizzato un’importante campagna di sensibilizzazione con cartelli informativi, media, social e mezzi di informazione, rivolta ai residenti e agli utenti. Confermo l’impegno a rendere ancora più stretta la sinergia con Anas, collaborando a implementare la tempestività e l’efficacia della comunicazione».
«Il tema dei ristori e degli indennizzi è assai delicato e complesso, - ha proseguito l’assessore Davide Sapinet - in relazione agli aiuti di Stato e alla legittimità di eventuali indennizzi, se non disciplinati da specifiche deroghe europee e nazionali, oppure da ordinanze successive a dichiarazioni di stato di calamità. Inoltre, dovrebbe essere possibile poter determinare in modo assolutamente oggettivo l’ammontare del danno subito in modo da correlarlo all’indennizzo. Anche la giurisprudenza sul tema si è espressa per evitare indennizzi generalizzati e non specificatamente computabili, anche in relazione al beneficio che comporta la realizzazione di un’opera pubblica rispetto al disagio dovuto ai lavori».
«L'intervento rientrava nell'ambito della manutenzione programmata prevista da Anas, - ha replicato Christian Ganis - tuttavia secondo noi è venuta a mancare una tempestiva comunicazione ai cittadini e a chi gestisce delle attività economiche. Purtroppo, questi sono venuti a conoscenza della chiusura solo quattro giorni prima. Molte attività hanno subìto un danno: se non è previsto alcun indennizzo, auspichiamo che situazioni simili non avvengano più nel futuro, perché è anche da una comunicazione efficace che si denota il buon funzionamento di una macchina amministrativa».